Università: promuovere pace e dialogo

Universita Promuovere Pace E Universita Promuovere Pace E
Università: promuovere pace e dialogo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 18 Aprile 2024 by Giordana Bellante

La sicurezza negli atenei: come affrontare le contestazioni

La Conferenza dei Rettori delle Università Italiane ha recentemente adottato un documento che pone l’accento sull’importanza di gestire in modo costruttivo le contestazioni e le interruzioni degli eventi all’interno delle università. In particolare, si sottolinea la necessità di non cancellare gli eventi, ma di trovare modalità alternative di svolgimento, come ad esempio trasferirli online. L’agenda delle università non dovrebbe essere decisa da chi contesta, ma piuttosto si dovrebbero mantenere occasioni di confronto aperte e inclusive.

Promuovere la diplomazia scientifica e la pace

Tra le proposte e richieste avanzate dai rettori delle università italiane, spicca l’impegno a promuovere l’uso della diplomazia scientifica come strumento per la pace, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione. A tal fine, importanti enti di ricerca, come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche , hanno avviato una riflessione congiunta sull’utilizzo dei risultati della ricerca per fini pacifici e a beneficio del benessere delle persone. Si propone inoltre di sostenere progetti come Scholars at Risk e di promuovere l’accoglienza di ricercatori e studenti provenienti da zone colpite da crisi.

Iniziative per la pace e il dialogo

Altre proposte avanzate riguardano la promozione della trasformazione non violenta dei conflitti attraverso linee di ricerca specifiche all’interno delle università e l’organizzazione di eventi nazionali incentrati sul tema della pace. In particolare, si prevede che la Giornata dell’Università del marzo 2025 sia dedicata anche ai temi della pace, nel contesto dell’iniziativa “Università Svelate”. Incontri pubblici verranno organizzati per dare voce agli esponenti delle organizzazioni umanitarie e della società civile attive nelle zone di guerra, al fine di sensibilizzare e promuovere forme di sostegno, incluso quello economico, alle azioni umanitarie.