Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione
Presunte vittime del gesuita Marko Rupnik si presentano in pubblico
Mirjam e Gloria, due donne slovene ex membri della Comunità Ignazio di Loyola, hanno deciso di rompere il silenzio e raccontare la loro esperienza in una conferenza stampa. “Ci siamo conosciute in comunità – ha spiegato Mirjam, con Gloria al suo fianco – eravamo tutte ragazze giovani, piene di ideali, ma proprio questi ideali insieme alla nostra formazione all’obbedienza sono stati sfruttati per abusi di vario genere: di coscienza, di potere, spirituali, psichici, fisici e spesso anche sessuali”. Le due donne hanno descritto di essersi trovate di fronte a un muro invalicabile, “un muro di gomma che sembrava non cedere”, come hanno dichiarato durante la conferenza stampa presso la sede della Stampa Estera a Roma.
Le testimonianze di Mirjam e Gloria
Durante l’incontro con i media, Mirjam e Gloria hanno fornito dettagli scioccanti sulle presunte violenze subite all’interno della Comunità Ignazio di Loyola. Le due ex membri hanno evidenziato come i loro ideali e la loro dedizione siano stati distorti e manipolati per fini nefasti. “Abbiamo deciso di parlare pubblicamente per porre fine a questo silenzio che ci ha oppresse per troppo tempo. Vogliamo che la verità venga alla luce e che chi ha commesso abusi venga chiamato a rispondere delle proprie azioni”, hanno affermato con determinazione.
La richiesta di giustizia e verità
Mirjam e Gloria hanno espresso la loro determinazione nel cercare giustizia e verità riguardo agli abusi subiti all’interno della comunità religiosa. Le due donne hanno sottolineato l’importanza di rompere il silenzio e di dare voce a coloro che sono stati vittime di abusi di potere e violenze. “Non possiamo più tacere di fronte a queste ingiustizie. Vogliamo che la nostra testimonianza porti a un cambiamento reale e a una maggiore consapevolezza su questi temi così delicati”, hanno concluso durante la conferenza stampa a Roma.