12-13 maggio 1974: 50 anni fa gli italiani votarono per il primo referendum abrogativo sul divorzio

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12-13 maggio 1974: 50 anni fa gli italiani votarono per il primo referendum abrogativo sul divorzio - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Maggio 2024 by Francesca Monti

Contesto: In Italia, il 12 e 13 maggio del 1974, si tenne il primo referendum abrogativo della storia del paese, per decidere se mantenere o meno la legge sul divorzio, nota come Fortuna-Baslini, entrata in vigore il primo dicembre del 1970.

Parte 1: La campagna referendaria e i risultati

“La campagna referendaria: un paese diviso tra fede e laicità”

La campagna referendaria sul divorzio fu molto intensa e vide il paese diviso in due schieramenti: da un lato, la Democrazia Cristiana e il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, schierati per il e quindi contro il divorzio; dall’altro, il fronte laico, composto dal Partito Comunista, Radicali, Socialisti, Repubblicani e Liberali, a favore del No.

Sottotitolo: ” timori di Berlinguer e la sicurezza di Fanfani”

Secondo Lorenzo Strik Lievers, allora dirigente radicale e in seguito senatore e deputato, il segretario del Pci, Enrico Berlinguer, era “terrorizzato” di perdere il referendum e fece di tutto per rinviarlo, mentre il segretario della Dc, Amintore Fanfani, la destra cattolica e Papa Paolo volevano che si tenesse perché sicuri di vincere.

Sottotitolo: ” risultati del referendum: la vittoria del No”

Il 13 maggio, i dati ufficiali sancirono che gli italiani avevano scelto di mantenere valida la legge sul divorzio: i avevano ottenuto il 40,7%; i No, il 59,3%. Fu una vittoria storica per il fronte laico e per i diritti civili in Italia.

Parte 2: La testimonianza di Lorenzo Strik Lievers

“La testimonianza di Lorenzo Strik Lievers: la battaglia dei Radicali per il divorzio”

Sottotitolo: “La raccolta delle firme e l’opposizione dei Radicali”

Lorenzo Strik Lievers racconta che la battaglia dei Radicali e della Lega per il Divorzio cominciò quando i cattolici iniziarono a raccogliere le firme per il referendum, contestando la legittimità del fatto che lo facessero nelle chiese durante le funzioni religiose, quando il Concordato vieta esplicitamente l’attività politica nelle chiese.

Sottotitolo: “La seconda fase della battaglia: evitare il referendum”

Dopo la raccolta delle firme, la seconda fase della battaglia fu di opporsi al grande tentativo di evitare il referendum, perché gran parte delle forze di sinistra laiche erano convinte che si sarebbe perso il referendum, mentre dall’altra parte i cattolici erano sicuri che avrebbero vinto perché l’Italia era un paese cattolico.

Sottotitolo: “La campagna elettorale e la vittoria del No”

Lorenzo Strik Lievers ricorda che fu una campagna elettorale difficile, con i Radicali e la Lega per il Divorzio esclusi dalle partecipazioni televisive e costretti a fare volantinaggio e comizi. Tuttavia, il settimanale “Abc” e il direttore di “Liberazione”, Enzo Sabato, diedero un grande contributo alla campagna di promozione. La vittoria del No fu una grande sorpresa per

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