Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2024 by Redazione
Scoperto un oggetto misterioso nell’ammasso globulare NGC 1851
Un oggetto misterioso è stato scoperto nell’ammasso globulare NGC 1851, visibile nella costellazione della Colomba a oltre 39 mila anni luce dalla Terra. Questa scoperta potrebbe rivelarsi un importante strumento per testare la teoria della relatività generale di Albert Einstein. Un team internazionale di astronomi, guidato da ricercatori dell’Istituto Max Planck per la Radioastronomia di Bonn, ha utilizzato il radiotelescopio sudafricano MeerKAT per scoprire un oggetto massiccio dalle caratteristiche uniche. Questo oggetto è più pesante delle stelle di neutroni più pesanti conosciute e allo stesso tempo più leggero dei buchi neri più leggeri trovati finora.
Un oggetto misterioso in orbita attorno a una pulsar
L’oggetto misterioso è in orbita attorno a una pulsar al millisecondo in rapida rotazione. Questa potrebbe essere la prima scoperta di un sistema binario radio pulsar – buco nero, consentendo nuovi test della teoria della relatività generale di Einstein. Le pulsar sono stelle di neutroni che emettono onde radio nell’Universo come potenti fari cosmici. La teoria suggerisce che esista una massa massima per una stella di neutroni, ma non è ancora nota con precisione. D’altra parte, i buchi neri si formano dal collasso di stelle molto più massicce. L’oggetto scoperto si trova in un intervallo di masse che gli scienziati chiamano “gap di massa per i buchi neri”, dove non esiste ancora una risposta chiara sulla natura dell’oggetto compatto.
Un sistema unico nell’ammasso globulare NGC 1851
Il sistema è stato individuato nell’ammasso globulare NGC 1851, un insieme di vecchie stelle molto più fitte rispetto alle altre stelle della Galassia. Le regioni centrali di NGC 1851 sono così affollate che le stelle possono interagire tra loro, sconvolgendo le loro orbite e, nei casi più estremi, scontrandosi. Si ritiene che una collisione tra due stelle di neutroni abbia creato l’oggetto massiccio che ora orbita attorno alla pulsar. Questa scoperta offre un’opportunità senza precedenti per testare la teoria della relatività generale di Einstein e per comprendere meglio le proprietà fisiche dei buchi neri. Inoltre, potrebbe aprire la strada a ulteriori scoperte nel campo dell’astronomia e delle onde gravitazionali.