Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Indagine sulla corruzione nella Capitaneria di Porto di Napoli: 29 misure cautelari emesse
La Guardia Costiera ha emesso 29 misure cautelari nell’ambito di un’indagine sulla corruzione nella Capitaneria di Porto di Napoli. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e personale medico dell’Inail e dell’Asl di Napoli. L’indagine ha rivelato un presunto giro di mazzette intascate in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi.
Provvedimenti di custodia e obblighi di presentazione
La Procura di Napoli, attraverso la sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione”, ha coordinato l’operazione che ha portato all’emissione di 29 misure cautelari. Tra queste, sono stati notificati due provvedimenti di custodia in carcere, sette ai domiciliari e venti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati ipotizzati sono corruzione e falso in atti pubblici.
Civili coinvolti nell’indagine
Contrariamente alle aspettative, i destinatari delle misure cautelari non sono militari ma civili. Uno dei soggetti arrestati è un impiegato civile del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti assegnato alla Capitaneria di Porto di Napoli. L’indagine ha rivelato che in alcuni casi intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale, nonostante la mancanza dei requisiti previsti per legge. In altri casi, i marittimi avrebbero ottenuto certificazioni mediche senza sottoporsi alle visite mediche necessarie. In cambio di questi favori, gli indagati avrebbero ricevuto somme di denaro o altre utilità.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, gli indagati avrebbero percepito somme di denaro o altre utilità in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi. Questo è un grave abuso di potere che mette a rischio la sicurezza marittima e la fiducia nell’amministrazione pubblica.