Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Licenziato per non aver usato il Green pass: la battaglia di Stefano Puzzer
Stefano Puzzer, ex portuale e leader del movimento No green pass, sta portando avanti una battaglia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sua situazione di disoccupato. Dopo essere stato licenziato dall’Agenzia Lavoro Portuale di Trieste per essersi autosospeso e aver rifiutato di mostrare il Green pass per entrare al lavoro, Puzzer si è rivolto al Tribunale del lavoro di Trieste per presentare un ricorso. Tuttavia, il ricorso è stato respinto nell’ottobre 2023 e Puzzer ha deciso di presentare appello.
La sentenza attesa per domani
Dopo mesi di battaglia legale, domani è prevista la sentenza sul caso di Stefano Puzzer. Il leader del movimento No green pass si è recato a Roma per manifestare davanti a Montecitorio, portando un cartello che recita “Chiedo solo giustizia” sulla parte anteriore e “licenziato per non aver usato il ricatto del green pass” sulla parte posteriore. Puzzer ha spiegato che è lì per dare voce alla sua situazione e spera che la sentenza sia a suo favore.
Le contestazioni al Porto di Trieste
Stefano Puzzer è diventato un punto di riferimento per le contestazioni contro il Green pass al Porto di Trieste. Nel corso del tempo, le proteste sono cresciute e si sono trasformate in una manifestazione nazionale, rendendo Trieste la capitale del movimento No vax e No Green pass. Dopo il licenziamento di Puzzer, i portuali di Trieste si sono schierati al suo fianco, sostenendo la sua causa.
La battaglia di Stefano Puzzer rappresenta una delle tante storie di persone che si oppongono all’obbligo del Green pass e che lottano per i propri diritti. La sentenza di domani sarà un momento cruciale per Puzzer e per il movimento No green pass, che continua a cercare di far sentire la propria voce.