Ultimo aggiornamento il 17 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Sentença confermata per Alessio
La Corte d’Assise d’appello di Milano ha emesso una sentenza che conferma la condanna a 21 anni di reclusione per Alessio Scalamanandrè, accusato di aver ucciso il padre Pasquale. La vicenda ha avuto inizio durante una lite familiare avvenuta a Genova il 10 agosto del 2020, quando Alessio ha colpito ripetutamente il padre con un mattarello. La situazione familiare era già tesa a causa di presunti maltrattamenti subiti dalla madre da parte di Pasquale.
Novità dalla Corte di Cassazione
Nel novembre scorso, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado della Corte d’Assise d’appello genovese riguardante Alessio. Questo dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di un articolo del Codice Rosso, che influiva sulle decisioni riguardanti le pene accessorie in caso di delitti in ambito famigliare. Tale decisione ha portato alla rivalutazione del caso di Alessio, tenendo conto dell’attenuante della provocazione invocata dai difensori.
Nuovi sviluppi per Simone
Simone, fratello di Alessio, è stato invece condannato a 14 anni di reclusione, confermando la sentenza emessa in primo grado dall’Assise di Genova. Tuttavia, l’assoluzione di Simone ha subito un ricorso da parte della Procura Generale, che ha sollevato l’importanza di motivare adeguatamente una eventuale sentenza di assoluzione. La vicenda dei fratelli Scalamanandrè continua dunque a suscitare interesse e dibattiti nell’ambito giudiziario.
