Pride di Roma: un arcobaleno di bandiere, inclusa quella palestinese, sovrasta Piazza della Repubblica – Tensioni con la comunità queer ebraica

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Pride di Roma: un arcobaleno di bandiere, inclusa quella palestinese, sovrasta Piazza della Repubblica - Tensioni con la comunità queer ebraica - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Sabato scorso, il cielo di Roma si è tinto dei colori dell’arcobaleno mentre la città ospitava il suo 30° Pride, un evento che celebra la diversità e l’inclusione. Tuttavia, quest’anno, l’evento è stato segnato da una controversia significativa.

Un Pride colorato e inclusivo, ma non privo di polemiche

Sotto il sole cocente di Roma, Piazza della Repubblica si è riempita di persone provenienti da ogni angolo della città e oltre. Tra le bandiere rainbow che sventolavano con orgoglio, ce n’erano anche alcune della Palestina, simbolo di solidarietà e sostegno alla lotta per i diritti umani in corso in quella regione.

carri in sosta, pronti a partire per la parata, riempivano l’aria con le note delle canzoni di Elodie, Loredana Bertè e Loretta Goggi, oltre a quelle dei cartoni animati, creando un’atmosfera festosa e gioiosa. Tuttavia, l’assenza della comunità queer ebraica era evidente e ha gettato un’ombra sull’evento.

La comunità queer ebraica si astiene dal Pride di Roma

‘associazione Keshet Italia, che rappresenta la comunità queer ebraica, ha deciso di non partecipare al Pride di quest’anno. Questa decisione è stata presa dopo che l’associazione ha sollevato preoccupazioni riguardo a un presunto clima di odio antisemita.

Questa controversia ha sollevato questioni complesse e delicate sulle intersezioni tra identità queer ed etnica, e sulle sfide che queste comunità affrontano nella lotta per la visibilità e l’inclusione.

Il carro del circolo Mario Mieli: un omaggio ai sostenitori della comunità LGBTQIA+

Tra i carri che hanno sfilato lungo il percorso verso Viale delle Terme di Caracalla, quello del circolo Mario Mieli ha attirato particolare attenzione. Su di esso, erano presenti le sagome di otto conduttori televisivi e giornalisti che si sono schierati apertamente con la comunità LGBTQIA+.
Frasi come “Continua a difendere le tue idee come Serena anche se Giorgia ci rimane male” e “Leggi i monologhi di Antonio anche se Giorgia ci rimane male” erano visibili sul carro, sottolineando l’importanza di sostenere e difendere i diritti delle persone LGBTQIA+ nonostante le possibili critiche o resistenze.

Questo gesto simbolico ha evidenziato l’importanza dell’alleanza e del sostegno da parte di figure pubbliche nella lotta per i diritti LGBTQIA+. Tuttavia, la controversia con la comunità queer ebraica ha anche evidenziato la necessità di un dialogo più approfondito e di una maggiore inclusività all’interno del movimento per i diritti LGBTQIA+.

Il Pride di Roma di quest’anno è stato quindi un evento di celebrazione, ma anche di riflessione, che ha evidenziato sia i progressi compiuti sia le sfide ancora da affrontare nella lotta per l’uguaglianza e l’inclusione.

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