Ultimo aggiornamento il 17 Giugno 2024 by Francesca Monti
Contesto: Una folla commossa si è riunita nel Duomo di Voghera per l’ultimo saluto a Cristina Frazzica, la giovane ricercatrice di 30 anni deceduta dopo essere stata travolta da un’imbarcazione mentre era in canoa nel mare di Posillipo, Napoli. ‘incidente, avvenuto domenica 9 giugno, ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura partenopea.
Prima parte: Il dolore e la richiesta di giustizia
Il funerale di Cristina Frazzica, la ricercatrice di 30 anni morta tragicamente nel mare di Posillipo dopo essere stata travolta da un’imbarcazione mentre era in canoa, ha riunito una folla commossa nel Duomo di Voghera, nel Pavese. La giovane, molto stimata nella comunità locale, era nota per il suo impegno nella ricerca e per il suo volontariato presso la Croce Rossa.
Il sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, era presente in prima fila durante la cerimonia funebre, alla quale ha partecipato anche il labaro della Croce Rossa in segno di rispetto per l’impegno di Cristina come volontaria. La banda Città di Voghera ha accompagnato il rito funebre, contribuendo a creare un’atmosfera di profonda commozione.
Durante l’omelia, don Cristiano Orezzi ha sottolineato la sete di giustizia della famiglia di Cristina e di tutta la comunità, esprimendo il bisogno collettivo di conoscere la verità sulla tragica vicenda. “La famiglia ha sete di giustizia e tutti noi abbiamo bisogno di una giustizia che ci faccia conoscere la verità di ciò che è accaduto”, ha dichiarato don Cristiano.
Seconda parte: Il ricordo di Cristina e l’appello alla guarigione del cuore
Nel corso dell’omelia, don Cristiano Orezzi ha ricordato l’impegno di Cristina Frazzica nella ricerca e nel volontariato, sottolineando come la giovane avesse a cuore il bene del prossimo. Questo aspetto, secondo don Cristiano, è un esempio del senso di giustizia che Cristina aveva maturato nella sua vita.
Tuttavia, il sacerdote ha anche evidenziato la necessità di guarire il cuore da sentimenti negativi come il rancore, la rivendicazione e l’odio. “Il nostro cuore ha bisogno di essere guarito anche da un altro male, che è il rancore, la rivendicazione e l’odio”, ha affermato don Cristiano, aggiungendo che è importante pregare perché “il nostro cuore guarisca da ogni sentimento malevolo, perché il nostro cuore possa essere più buono e possiamo così aiutarci, consolarci a vicenda, possiamo mettere la nostra vita gli uni al servizio della felicità degli altri”.
‘addio a Cristina Frazzica ha lasciato un profondo segno nella comunità di Voghera, che si stringe attorno alla famiglia della giovane ricercatrice nella speranza di trovare presto risposte sulla tragedia che l’ha strappata alla vita. Nel frattempo, l’inchiesta della Procura di Napoli prosegue per fare luce sull’incidente e per assicurare giustizia alla memoria di Cristina.