Appalti Invitalia: il prezzo della mediazione di Gabriele Visco e le raccomandazioni ai ministri

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Appalti Invitalia: il prezzo della mediazione di Gabriele Visco e le raccomandazioni ai ministri - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Accuse di corruzione nell’assegnazione degli appalti pubblici

Un’inchiesta della Procura di Roma ha portato alla luce un presunto caso di corruzione legato all’assegnazione degli appalti pubblici e ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) attraverso Invitalia, l’agenzia governativa controllata dal ministero dell’Economia. Al centro dell’indagine c’è Gabriele Visco, ex dirigente di Invitalia e figlio dell’ex ministro Vincenzo Visco, accusato di aver agito come “mediatore” per ottenere benefici personali, come pagamenti periodici e connessioni con importanti figure del governo, in cambio di favori nell’assegnazione degli appalti.

I legami con la politica

L’inchiesta ha evidenziato i legami tra Gabriele Visco e gli imprenditori Claudio Favellato e Pierluigi Fioretti. Secondo gli investigatori, i tre avevano un rapporto così stretto che il figlio dell’ex ministro era in grado di influenzare l’assegnazione degli appalti promettendo il suo intervento “sui membri delle commissioni di gara gestite da Invitalia”. In cambio, ricevevano regali, come un iPhone del valore di 1.330 euro, che Visco ha regalato alla moglie.

Inoltre, secondo i documenti giudiziari, Visco cercava una promozione all’interno di Invitalia o un ruolo ministeriale. Si ipotizza che Fioretti avesse presunti rapporti con il governo Meloni e avrebbe cercato di fare pressioni sull’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, per favorire la promozione di Visco.

Il ruolo di capo dipartimento

Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato diversi tentativi di contattare il mondo politico al fine di sponsorizzare Visco. In una conversazione tra Fioretti e Favellato, Fioretti esprime l’intenzione di proporre Visco come capo dipartimento presso un ministero, con il sostegno del viceministro al Mef Maurizio Leo o del capo di gabinetto del ministro Urso, Federico Eichberg.

L’inchiesta è ancora in corso e le accuse di corruzione dovranno essere provate in tribunale. Tuttavia, questi sviluppi sollevano preoccupazioni sull’integrità del processo di assegnazione degli appalti pubblici e sull’influenza della corruzione nella politica italiana.

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