Condannato a 20 mesi l’uomo che nascose il corpo della madre in un congelatore per continuare a percepirne la pensione: la storia di Angelo Bellanova

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Condannato a 20 mesi l'uomo che nascose il corpo della madre in un congelatore per continuare a percepirne la pensione: la storia di Angelo Bellanova - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Giugno 2024 by Francesca Monti

Un caso di occultamento di cadavere e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato ha sconvolto la comunità di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. Protagonista della vicenda è Angelo Bellanova, un uomo di 56 anni che ha recentemente ricevuto una condanna di un anno e otto mesi di reclusione per aver nascosto il corpo della madre 82enne in un congelatore, al fine di continuare a riscuoterne la pensione.

Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, ha emesso la sentenza di condanna nei confronti di Bellanova, ritenendolo colpevole dei reati contestati. In aggiunta alla pena detentiva, il giudice ha disposto la confisca di quasi 10mila euro, equivalenti alla provvisionale in favore dell’INPS.

Il macabro ritrovamento

Il corpo congelato di Maria Prudenzia Bellanova, la madre di Angelo, è stato ritrovato il 22 novembre 2022 dai carabinieri nel deposito della villa nelle campagne di Ceglie Messapica, dove donna viveva col figlio. La scoperta è avvenuta dopo che alcuni nipoti della donna, che non riuscivano a mettersi in contatto con lei da tempo, hanno allertato i carabinieri.

Dopo aver interrogato il figlio, i militari hanno ritrovato il corpo della donna all’interno del congelatore, nascosto nel deposito della villa. Bellanova, messo alle strette dalle domande dei carabinieri, ha confessato di aver nascosto il corpo della madre per continuare a riscuoterne la pensione.

Le indagini e il processo

Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di ricostruire la vicenda e di raccogliere le prove necessarie per incriminare Bellanova. ‘uomo, infatti, dopo la morte della madre, avvenuta alcuni mesi prima del ritrovamento del corpo, aveva deciso di non denunciarne il decesso, al fine di continuare a percepire la pensione della donna.

Durante il processo, Bellanova si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma le prove raccolte dai carabinieri e le testimonianze dei nipoti della donna hanno permesso al giudice di emettere la sentenza di condanna.

Un caso che ha sconvolto la comunità

La vicenda di Angelo Bellanova ha suscitato sconcerto e indignazione nella comunità di Ceglie Messapica. cittadini, infatti, non riescono a capacitarsi di come un figlio possa compiere un gesto così estremo nei confronti della propria madre, pur di continuare a percepire la sua pensione.

La condanna di Bellanova rappresenta un segnale importante nella lotta contro i reati di occultamento di cadavere e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. La confisca dei 10mila euro, inoltre, rappresenta un risarcimento simbolico per l’INPS, che ha subito un danno economico a causa delle azioni illecite di Bellanova.

La necessità di una maggiore tutela dei più vulnerabili

La vicenda di Angelo Bellanova e di sua madre Maria Prudenzia, mette in luce la necessità di una maggiore tutela per le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e le persone sole. In molti casi, infatti, queste persone sono vittime di abusi e violenze da parte di familiari e conoscenti, che approfittano della loro debolezza e della loro solitudine per compiere reati a loro danno.

Per questo motivo, è importante che le istituzioni e la società civile si impegnino a garantire una maggiore protezione per le persone più vulnerabili, attraverso l’attuazione di politiche sociali e sanitarie mirate e la promozione di campagne di sensibilizzazione sulla violenza domestica e sugli abusi nei confronti degli anziani.