Corteo di oltre 100 trattori nel Salento: Determinati a non fermarci

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Corteo di oltre 100 trattori nel Salento: Determinati a non fermarci - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 5 Febbraio 2024 by Redazione

Centinaia di trattori attraversano il centro di Nardò in segno di protesta

Più di cento trattori hanno attraversato questa mattina il centro di Nardò, paese in provincia di Lecce, in una protesta pacifica organizzata dal movimento Agricoltori salentini. Secondo le forze dell’ordine, i manifestanti hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti delle politiche europee che, a loro dire, stanno mettendo a rischio l’agricoltura italiana.

L’Europa minaccia l’agricoltura italiana, denunciano i manifestanti

I portavoce del movimento, Giuseppe Mariano e Giovanni Ianne, hanno spiegato che la protesta è solo l’inizio di una serie di azioni che li porteranno fino a Roma e Bruxelles. Secondo loro, l’Europa sta interferendo pesantemente nel lavoro degli agricoltori italiani, cercando di indebolire l’agricoltura, l’allevamento e l’intera filiera del cibo italiano.

I manifestanti denunciano l’intenzione di importare carni sintetiche e farine di insetti, così come l’importazione di grano dal Canada e la sottoutilizzazione dei terreni agricoli italiani. Queste politiche, secondo i manifestanti, minacciano l’agricoltura italiana e mettono a rischio la sua sopravvivenza.

Il sostegno del sindaco di Nardò e del consigliere comunale all’Agricoltura

I manifestanti hanno ricevuto il “sostegno” del sindaco di Nardò, Pippi Mellone, e del consigliere comunale delegato all’Agricoltura, Pierpaolo Giuri. Questo gesto dimostra la preoccupazione delle istituzioni locali per le difficoltà che gli agricoltori stanno affrontando a causa delle politiche europee.

I manifestanti chiedono risposte concrete alle loro richieste di abbassamento dei costi di produzione e del carburante, nonché compensi adeguati per il loro lavoro. Al momento, invece, si sentono ignorati e ricevono solo “ennesimi schiaffi in faccia” dall’Europa. La protesta di oggi è solo l’inizio di una battaglia che si preannuncia lunga e difficile per la difesa dell’agricoltura italiana.

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