Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Redazione
L’ormai iconico ghiacciaio della MARMOLADA, il più esteso delle Dolomiti, è di fronte a un drammatico declino. Secondo l’analisi degli scienziati, la calotta bianca, simbolo dell’alta montagna italiana, potrebbe scomparire completamente entro il 2040 a causa dei cambiamenti climatici. Questo articolo esplorerà l’entità della perdita del ghiacciaio, le proiezioni future e le implicazioni ambientali più ampie.
La drammatica erosione della Marmolada
Diminuzione della massa glaciale
Negli ultimi anni, il ghiacciaio della Marmolada ha subito un rapido deterioramento. Le attuali misurazioni indicano una perdita di spessore che varia dai 7 ai 10 centimetri ogni giorno. Tale erosione accelera un processo che sta già avendo effetti devastanti sul ghiacciaio. Risultati recenti hanno messo in luce che, solo negli ultimi cinque anni, la superficie della Marmolada è diminuita di 70 ettari, un’area equivalente a 98 campi da calcio. Questo calo non è solo un dato statistico, ma un chiaro segnale di quale sia l’andamento climatico in atto.
Gli studi scientifici, avviati nel 1888, documentano un arretramento di ben 1.200 metri della calotta glaciale. La calotta, una volta un simbolo di resilienza delle alte montagne, ora sembra essere in uno stato di «coma irreversibile», secondo la relazione della Carovana dei ghiacciai, frutto della collaborazione tra Legambiente, Cipra e il Comitato Glaciologico.
Impatti sul territorio e sugli ecosistemi
La scomparsa della Marmolada avrà ripercussioni significative anche sull’ambiente circostante. Questo ghiacciaio non è solo un’attrazione turistica, ma svolge un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio idrico della zona. La sua erogazione d’acqua contribuisce a rifornire fiumi e laghi, supportando la biodiversità locale e le attività agricole. La progressiva riduzione della massa glaciale inciderà sulla disponibilità d’acqua dolce, generando problemi per gli ecosistemi e le comunità che dipendono da queste risorse.
Inoltre, la perdita di ghiaccio è destinata a influenzare anche il clima locale. Le calotte glaciali riflettono la luce solare, contribuendo a mantenere temperature fresche nella zona. Rimuovendo questa barriera naturale, si prevede un aumento delle temperature locali, creando un circolo vizioso che porterà a un ulteriore scioglimento e alla conseguente erosione dei ghiacciai.
La comunità scientifica e le loro preoccupazioni
Attività di monitoraggio e sensibilizzazione
La comunità scientifica è attivamente coinvolta nell’osservazione e nell’analisi del ghiacciaio della Marmolada. Con il supporto di organizzazioni come Legambiente e Cipra, si stanno conducendo studi mirati volti a quantificare e monitorare i cambiamenti in atto. Questo progetto di monitoraggio, parte della campagna Carovana dei ghiacciai, non solo fornisce dati concreti sull’andamento del ghiacciaio, ma funge anche da piattaforma di sensibilizzazione sulle questioni ambientali.
Gli scienziati avvertono che, senza interventi indefiniti, la progettazione di strategie sostenibili sarà fondamentale per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ciò include misure per limitare le emissioni di gas serra, promuovere forme di energia rinnovabile e favorire una maggiore consapevolezza sulle problematiche ambientali.
La risposta della società civile
La comunità locale e gli attivisti ambientalisti stanno prendendo coscienza della crisi climatica che ha investito la Marmolada e l’intero ambiente montano. La popolazione, costituita da residenti, turisti e appassionati di montagna, è chiamata a unirsi per combattere contro il cambiamento climatico. Due sono i fattori cruciali: l’educazione ambientale e la partecipazione attiva. Diverse iniziative educative sono state avviate, con l’intento di istruire le persone riguardo l’importanza dei ghiacciai e la loro funzione ecologica.
La mobilitazione della società civile potrebbe rivelarsi decisiva non solo per la salvaguardia della Marmolada, ma anche in una lotta più ampia contro i fenomeni climatici. Il ghiacciaio della MARMOLADA, dunque, non è solo un monumento naturale, ma un emblematico avvertimento della crisi ambientale in corso, che richiede l’attenzione e l’azione immediata di tutti.