Freaks Out: Quando i Mostri Diventano Eroi nella Roma della Seconda Guerra Mondiale

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Freaks Out: Quando i Mostri Diventano Eroi nella Roma della Seconda Guerra Mondiale - Occhioche.it

Un gruppo di amici, considerati dei fenomeni da baraccone, si ritrova a vivere un’avventura epica nella Roma del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il regista Gabriele Mainetti, dopo il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot“, torna con “Freaks Out“, un film che, nonostante abbia diviso la critica e non abbia brillato al box office, è riuscito a conquistare il pubblico italiano. In questo articolo, esploreremo la trama, i personaggi e le ispirazioni dietro questa pellicola, presentata in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 e candidata a 16 David di Donatello.

La Storia di Matilde, Cencio, Fulvio e Mario: Fenomeni da Baraccone nella Roma Belligerante

importanza della Famiglia e della Solidarietà nei Momenti di Crisi

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono quattro amici inseparabili, legati tra loro come fratelli, che lavorano in un circo gestito da Israel, una figura paterna che li protegge e guida. Quando Israel scompare misteriosamente nel tentativo di trovare una via di fuga dalla guerra, i quattro amici si ritrovano soli e senza una prospettiva, bloccati nella Roma che inizia a crollare sotto i duri colpi bellici. Senza il circo e senza Israel, si sentono privi di uno scopo nella vita e di una famiglia. Tuttavia, nella città occupata dai nazisti, qualcuno ha messo gli occhi su di loro, con un piano che potrebbe cambiare i loro destini e il corso della Storia.

Gabriele Mainetti e la Passione per il Cinema: Dalla Creazione di “Jeeg Robot” all’Ideazione di “Freaks Out”

Arte di Raccontare Storie che Nascono dalla Passione e non dal Calcolo

Dopo il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, Gabriele Mainetti e il co-sceneggiatore Nicola Guaglianone si sono posti la domanda: “Cosa facciamo adesso di altrettanto ‘fico’?”. Un sequel era fuori discussione, e così hanno iniziato a buttare giù alcune idee, guidati da un’unica, grande domanda: “Tu cosa vorresti fare?”. Per Mainetti, un film deve nascere prima di tutto dalla passione, non da un calcolo. In un’intervista con Amica.it, il regista ha spiegato che voleva raccontare la storia di quattro fenomeni da baraccone che si sentono dei mostri e scoprono di poter cambiare la storia, usando il loro grande cuore.

Omaggio a “Freaks” di Tod Browning e ai Fenomeni da Baraccone

Il Coraggio di Mostrare i “Diversi” e di Affrontare gli Orrori della Storia

“Freaks Out” è un omaggio al film del 1932 “Freaks” di Tod Browning, che fu molto particolare e controverso per aver mostrato per la prima volta al cinema i “diversi”, le persone colpite da gravi deformità fisiche esposte come fenomeni da baraccone. La pellicola di Browning fu ostacolata da Hollywood e ripudiata dalla sua casa di produzione, la MGM, diventando un film maledetto. Mainetti, tuttavia, ha dichiarato di amare “Freaks” e di essere affascinato dall’idea che “freak out” in inglese significa impazzire. suoi personaggi, infatti, impazziscono di fronte alla vita e alla realtà, dimostrando la loro grandezza e il loro coraggio nei momenti più drammatici della Storia.