Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Roberto Salis: “L’anno peggiore della mia vita”
Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, la 39enne milanese detenuta a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra, ha definito il periodo dall’11 febbraio del 2023 ad oggi come “l’anno peggiore della mia vita”. In una telefonata con l’ANSA, Salis ha espresso la sua stanchezza e demoralizzazione dopo gli incontri avuti lunedì a Roma con i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio, che non hanno portato i risultati sperati.
“Le torture” subite da Ilaria
Salis ha ricordato le difficoltà affrontate da sua figlia dopo l’arresto, definendo i primi giorni come i peggiori: “Non si capiva nulla di quello che stava succedendo. Io conosco mia figlia e la sua militanza, e mai mi sarei aspettato che venisse accusata di qualcosa di così grave e soprattutto che fosse trattenuta in quelle condizioni per tutto questo tempo”. Ha sottolineato inoltre che ora la famiglia sta cercando di capire quali ulteriori passi possono essere intrapresi dal punto di vista legale.
Preoccupazione per il “Giorno dell’onore”
Salis ha espresso la sua preoccupazione per la situazione a Budapest nei prossimi giorni, quando si celebrerà il “Giorno dell’onore” con la presenza di estremisti di destra e antagonisti di sinistra provenienti da diverse parti d’Europa. Ha auspicato che non accada nulla di violento durante questo evento. Riguardo all’occupazione del consolato ungherese a Venezia, Salis ha affermato che la manifestazione si è svolta nei limiti dell’accettabilità, ma ha avvertito che tali situazioni possono generare imitazioni dannose per Ilaria.
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