Il senatore Zullo solleva preoccupazioni sulla disponibilità dell’acido obeticolico per pazienti con Cbp

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Il senatore Zullo solleva preoccupazioni sulla disponibilità dell'acido obeticolico per pazienti con Cbp - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 10 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La salute dei pazienti affetti da colangite biliare primitiva è attualmente a rischio a causa della possibile interruzione della disponibilità dell’acido obeticolico in Italia e in Europa. Questa situazione è stata portata all’attenzione del Senato dal senatore Ignazio Zullo , il quale ha espresso la sua preoccupazione dopo le critiche emerse da uno studio clinico che potrebbe influenzare le terapie per questa rara malattia epatica. La dichiarazione di Zullo è avvenuta durante un incontro stampa, a pochi giorni dalla Giornata mondiale di sensibilizzazione per la Cbp, avvenuta l’8 settembre. Questo evento è stato organizzato da diverse associazioni, tra cui l’Omar e Amaf Aps Ets, con il supporto di Advanz Pharma.

La situazione attuale e le preoccupazioni del senatore

Un farmaco sotto esame

L’acido obeticolico rappresenta una delle poche opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti con colangite biliare primitiva, una malattia autoimmune che colpisce i dotti biliari nel fegato. La sua efficacia è stata sottolineata da numerosi medici e associazioni di pazienti, che vedono nel farmaco un essenziale strumento di gestione della malattia. Tuttavia, recenti sviluppi, legati a uno studio clinico contestato, potrebbero portare a una non approvazione del farmaco nel trattamento della Cbp. Zullo ha parlato di bias all’interno di questo studio che potrebbero aver influenzato negativamente le valutazioni necessarie per il mantenimento dell’acido obeticolico nel mercato.

L’interrogazione al ministero della Salute

Per affrontare questa problematica, il senatore Zullo ha presentato un’interrogazione al ministero della Salute, chiedendo chiarimenti su come garantire ai pazienti che stanno già seguendo un trattamento con acido obeticolico di poter continuare a riceverlo. La sua richiesta si basa sull’articolo normativo che potrebbe consentire il proseguimento delle terapie in corso. Zullo ha evidenziato l’urgenza della situazione, in quanto molti pazienti già in trattamento avvertono un significativo miglioramento e temono che l’interruzione della terapia possa riportarli a una condizione di salute precaria.

L’importanza del supporto e della sensibilizzazione

Il senatore non si limita a mostrare preoccupazione: si è dichiarato pronto a combattere a fianco dei pazienti e delle loro famiglie nella ricerca di soluzioni efficaci. La sua posizione si allinea con gli sforzi di sensibilizzazione attivati in occasione della Giornata mondiale per la Cbp, dove le associazioni e i professionisti del settore hanno richiamato l’attenzione sull’impatto devastante che la malattia può avere sulla vita dei pazienti. L’insufficienza epatica e la cirrosi sono solo alcune delle conseguenze più gravi associate a questa malattia, il cui trattamento rappresenta non solo una necessità medica, ma anche un sostegno economico per il Servizio sanitario nazionale.

Le conseguenze di una possibile interruzione del trattamento

Impatto sui pazienti

Nel caso in cui l’acido obeticolico non fosse più disponibile, le ripercussioni per i pazienti con Cbp potrebbero essere devastanti. Molti di loro sono già in una situazione di vulnerabilità dovuta alla malattia e l’interruzione della terapia potrebbe compromettere ulteriormente la loro salute. La cirrosi, che si verifica a seguito di un’infiammazione prolungata del fegato, è una delle conseguenze più temute. Inoltre, i pazienti si trovano spesso a dover gestire un costo psicologico e fisico elevato, rendendo l’accesso alle terapie cruciale per il loro benessere.

I costi per il sistema sanitario

Dal punto di vista economico, la non disponibilità di un trattamento come l’acido obeticolico rischierebbe di portare a costi maggiori per il Servizio sanitario nazionale. Le conseguenze a lungo termine di una malattia come la Cbp, inclusi i ricoveri ospedalieri e le complicanze associate, potrebbero gravare sulle risorse sanitarie, rendendo così la continuazione della terapia non solo una questione di salute individuale, ma anche un aspetto strategico per la sostenibilità del sistema sanitario.

In questo contesto, i pazienti e i professionisti del settore medico attendono con interesse gli sviluppi derivanti dall’interrogazione al ministero della Salute e sperano in una rapida soluzione che consenta di mantenere disponibili i trattamenti necessari per la loro salute. La battaglia per la salute dei pazienti con Cbp continua a essere una priorità cruciale, sia a livello legislativo che sociale.

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