Incendio doloso a Sassari, presa di mira l’auto dell’avvocata Alessandra Delrio

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Incendio doloso a Sassari, presa di mira l'auto dell'avvocata Alessandra Delrio - Occhioche.it

Introduzione:
Nelle prime ore del mattino, in via novembre, una Mini 3 porte di proprietà dell’avvocata Alessandra Delrio è stata data alle fiamme in un chiaro atto di intimidazione. La professionista sassarese è nota per aver assistito Luigi Pinna, l’unico sopravvissuto alla strage di Sinnai del 1991, nel processo che ha visto l’assoluzione di Beniamino Zuncheddu, ex pastore di Burcei, accusato di triplice omicidio.

‘incendio doloso e le indagini in corso

Sassari si risveglia sotto shock dopo l’incendio doloso che ha distrutto l’auto dell’avvocata Alessandra Delrio. Secondo le prime ricostruzioni, ignoti hanno versato liquido infiammabile sulla Mini parcheggiata in via novembre, una centralissima via residenziale del quartiere San Giuseppe. ‘origine dolosa del rogo non lascia spazio a dubbi, come confermato dai vigili del fuoco e dagli investigatori giunti sul posto.

Al momento, le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarire il movente di questo grave atto intimidatorio ai danni dell’avvocata Delrio. Proprio una settimana fa, la professionista era finita al centro della cronaca nazionale per aver smentito la notizia secondo cui Luigi Pinna, supertestimone della strage di Sinnai del 1991, fosse stato raggiunto da un avviso di garanzia per calunnia.

La strage di Sinnai e il processo a Beniamino Zuncheddu

La vicenda ha inizio il 9 gennaio 1991, quando Gesuino Fadda, suo figlio Giuseppe e Ignazio Pusceddu vengono brutalmente uccisi nell’ovile alle pendici del monte Serpeddì. ‘unico sopravvissuto alla strage è Luigi Pinna, che riconosce in Beniamino Zuncheddu, allora 26enne, l’autore dell’efferato delitto.

Basandosi sulla testimonianza di Pinna, Zuncheddu viene condannato e trascorre 33 anni in carcere, proclamandosi sempre innocente. Tuttavia, lo scorso gennaio, la Corte d’appello di Roma assolve il pastore di Burcei per insufficienza di prove, sollevando “perplessità sulla sua effettiva estraneità all’eccidio”.

Nel corso del processo, Luigi Pinna si costituisce parte civile con l’avvocata Alessandra Delrio, vittima dell’attentato incendiario di questa mattina. Nei mesi scorsi, Pinna aveva ritrattato il riconoscimento di Zuncheddu, affermando che la foto dell’ex pastore gli era stata mostrata da un poliziotto, suggerendogli così di accusarlo.

Il clima di tensione dopo l’assoluzione di Zuncheddu

‘assoluzione di Beniamino Zuncheddu ha inevitabilmente creato tensioni e scompiglio tra le parti coinvolte nel processo. ‘atto intimidatorio ai danni dell’avvocata Delrio potrebbe essere una diretta conseguenza di questo clima, tuttora oggetto di indagini da parte delle forze dell’ordine.

La professionista sassarese, nonostante le pressioni e le minacce, continua a sostenere Luigi Pinna, il supertestimone che per oltre tre decenni ha rappresentato l’unico filo conduttore tra la strage di Sinnai e l’accusa a Zuncheddu. Mentre proseguono le indagini sull’incendio doloso, è fondamentale che la verità emerga e che venga fatta giustizia per le vittime e per chi, come l’avvocata Delrio, lavora instancabilmente per tutelare i diritti e la dignità delle persone coinvolte.