Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Milano è stata recentemente teatro di un’importante iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul Tumore del seno, in particolare nella sua forma avanzata o metastatica. Durante la presentazione della campagna nazionale ‘Tumore del seno e qualità di vita‘, il presidente della Fondazione Associazione Italiana di Oncologia Medica , Saverio Cinieri, ha evidenziato l’importanza dell’accettazione del trattamento per garantire esiti positivi e una migliore qualità di vita per i pazienti. Questa campagna, supportata in modo non condizionato dall’azienda Gilead, affronta questioni centrali riguardanti il percorso terapeutico delle donne colpite da questa malattia.
L’importanza dell’accettazione del trattamento antitumorale
Il ruolo fondamentale del paziente nel percorso terapeutico
Saverio Cinieri ha sottolineato come l’accettazione del trattamento non sia solo una questione tecnico-sanitaria, ma anche un elemento cruciale per il benessere psico-fisico del paziente. La completa adesione alle cure antitumorali, che possono protrarsi per anni, è essenziale affinché i pazienti possano affrontare la terapia in modo attivo e proficuo. La durata e l’intensità delle cure oncologiche implicano che non si debba trascurare la vita quotidiana dei malati, evitando che la malattia limiti o, peggio, interrompa le normali attività quotidiane. Cinieri ha chiarito che è fondamentale che i cittadini non perdano la loro funzionalità sociale, contribuendo così al progresso della loro salute.
Un impegno pluriennale contro le barriere emotive
Il presidente Aiom ha messo in evidenza come il sostegno psicologico e l’informazione corretta sui trattamenti possano migliorare significativamente l’esperienza di cura per molte pazienti. Avere una chiara comprensione delle terapie e dei potenziali effetti collaterali permette di sviluppare una maggiore resilienza nel paziente, facilitando l’accettazione della terapia e, di conseguenza, aumentando le probabilità di successo del trattamento stesso. È evidente che la lotta al tumore non riguarda solo il lato fisico della malattia, ma include anche una dimensione emotiva e sociale, che non può essere ignorata.
L’approccio multidisciplinare nella gestione degli effetti collaterali
Collaborazione tra specialità mediche
Un altro aspetto cruciale emerso durante l’evento è stata l’importanza della collaborazione tra diversi specialisti medici. Cinieri ha riferito che negli ultimi anni i medici oncologi hanno dovuto instaurare rapporti più stretti con professionisti operanti in altri ambiti della medicina, come endocrinologi, oculisti e andrologi. Questa sinergia permette di ottimizzare le terapie personalizzate e gestire in modo più efficace gli effetti collaterali che possono insorgere durante il trattamento. Un approccio integrato è fondamentale per garantire che ogni paziente riceva la terapia più appropriata in base alle proprie esigenze specifiche.
Gli effetti collaterali e il loro impatto sulla qualità della vita
Un tema di notevole rilevanza sollevato da Cinieri riguarda la perdita dei capelli, un effetto collaterale che colpisce circa il 69% delle pazienti. Questo dato evidenzia una realtà spesso sottovalutata: per molte donne, la perdita dei capelli non rappresenta solo un cambiamento fisico, ma ha anche un impatto profondo sulla loro identità e autostima. Sebbene esistano dispositivi medici in grado di mitigare questo effetto, i medici tendono a considerarlo temporaneo e poco rilevante. Tuttavia, secondo Cinieri, il dolore e la sofferenza che questo provoca nelle pazienti vanno ben oltre le percezioni di molti medici, rivelando una mancanza di empatia e comprensione da parte della comunità oncologica.
L’importanza di un dialogo aperto tra pazienti e medici
La comunicazione come strumento di supporto
Cinieri ha enfatizzato l’importanza di una comunicazione aperta tra medici e pazienti come elemento chiave per affrontare le sfide legate alla malattia e ai suoi trattamenti. Gli oncologi devono essere aperti nell’ascoltare le preoccupazioni e le paure dei loro pazienti, creando un clima di fiducia che permetta di affrontare insieme i momenti difficili. Solo attraverso un dialogo costante e sincero è possibile affrontare gli effetti collaterali della terapia e migliorare la qualità della vita globale dei pazienti.
La sfida di un’assistenza continua e integrata
Infine, l’approccio alla cura dei pazienti oncologici deve includere un’assistenza continua e integrata, in grado di adattarsi alle necessità in evoluzione di ciascun individuo. Un intervento tempestivo nella gestione degli effetti collaterali e un supporto costante possono fare davvero la differenza nel percorso di cura, trasformando un processo potenzialmente drammatico in un’esperienza di vita positiva e proattiva.
Il dibattito avviato a Milano è solo il primo passo verso una presa di coscienza più ampia riguardo al Tumore del seno e all’importanza di costruire un sistema sanitario sempre più umano e attento alle necessità delle pazienti.