La variante più diffusa di Covid: analisi sulla sua severità

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La variante più diffusa di Covid: analisi sulla sua severità - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2024 by Redazione

La variante JN.1 di Sars-CoV-2 è dominante negli Stati Uniti

Secondo l’ultimo aggiornamento dei Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), la variante JN.1 di Sars-CoV-2 rappresenta fino all’85,7% dei casi di Covid rilevati a livello nazionale negli Stati Uniti. Tuttavia, i primi dati provenienti dagli ospedali suggeriscono che questa variante potrebbe non essere più grave delle precedenti. Un funzionario dei Cdc ha sottolineato che la variante JN.1 non sembra portare a una patologia più severa, come riportato dai media statunitensi.

I sintomi della variante JN.1

Secondo i dati disponibili, non sembrano esserci evidenze che i sintomi della variante JN.1 siano più gravi rispetto alle ondate precedenti. Un funzionario dei Cdc ha affermato che, sulla base di coorti di cartelle cliniche elettroniche e altri dati, ci sono segnali che i sintomi potrebbero non essere più gravi. Tuttavia, è importante ricordare che il modo in cui il virus colpisce una persona è unico e alcuni individui potrebbero sperimentare una forma più grave della malattia.

Ulteriori dettagli sulla gravità della variante JN.1

I Cdc prevedono di rilasciare maggiori dettagli sulla gravità della variante JN.1 nelle prossime due settimane, man mano che si accumulano più informazioni sul virus. Finora, l’agenzia ha sottolineato che non c’è evidenza che la variante stia causando una malattia più grave, anche se ha contribuito alla diffusione del virus durante l’inverno. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non ha ancora classificato la variante JN.1 come una ‘variante di interesse’ a sé stante, poiché non ci sono rapporti di laboratorio o epidemiologici che collegano questa variante all’aumento della gravità della malattia. I primi risultati dei Cdc sulla variante JN.1 arrivano mentre si sta osservando un rallentamento nel trend dei virus respiratori negli Stati Uniti dopo il picco durante le vacanze invernali.

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