Ultimo aggiornamento il 20 Gennaio 2024 by Redazione
Due medici rinviati a giudizio per falso in relazione alla morte di Giuseppe Cosentino
Due medici della casa di cura “Villa Caminiti”, il chirurgo Antonio Diomede Trimarchi, di 66 anni, e il medico di guardia Luca Messina, di 47, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Reggio Calabria Antonino Foti. L’accusa per entrambi è di falso in relazione alla morte dell’imprenditore ed ex presidente del Catanzaro calcio Giuseppe Cosentino, avvenuta il 13 luglio del 2020.
Nuovo processo per i medici già imputati per omicidio colposo
Trimarchi e Messina, insieme ad altri due sanitari, l’anestesista Maurizio Pescione, 73 anni, e il cardiologo Domenico Antonio Foti, 66 anni, sono già imputati nel primo processo per omicidio colposo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Reggio Calabria. L’imprenditore aveva subito un intervento chirurgico nella clinica “Villa Caminiti” di Villa San Giovanni e, quando le sue condizioni si sono aggravate, è stato trasferito prima nell’ospedale di Polistena e poi nel reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro, dove è deceduto.
Nuove irregolarità nella documentazione medica
Il procedimento penale per il quale i due medici sono stati rinviati a giudizio è nato dal secondo troncone dell’indagine coordinata dalla Procura di Reggio Calabria. La Procura, guidata da Giovanni Bombardieri, ha riscontrato irregolarità anche nella documentazione relativa all’intervento chirurgico cui fu sottoposto l’ex presidente del Catanzaro calcio. In particolare, Trimarchi è accusato di aver falsificato la firma di Cosentino sul consenso informato. Il 20 febbraio prossimo i due sanitari compariranno davanti al Tribunale per la prima udienza.
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