Ultimo aggiornamento il 5 Giugno 2024 by Giordana Bellante
genitori e i nonni fanno appello al procuratore Nicola Gratteri per fare piena luce sulla tragica vicenda
Il Tribunale di Napoli ha recentemente ordinato nuove indagini in relazione alla morte di Elena Cella, una bambina di tre anni deceduta in ospedale dopo essere stata ricoverata per ben tre volte. Questa decisione ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due medici, come disposto dal gip Giovanna Cervo. Le indagini si concentreranno sul primo accesso della bambina all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli.
La famiglia di Elena, rappresentata dall’avvocato Enrico Ricciuto, ha sempre nutrito fiducia nella giustizia e chiede ora che venga fatta piena luce sul decesso della loro amata figlia. “La famiglia ha sempre avuto fiducia nella giustizia e chiede solo che sia fatta piena luce sul decesso della piccola Elena”, ha dichiarato l’avvocato Ricciuto.
genitori e i nonni di Elena hanno fatto un appello al procuratore Nicola Gratteri affinché venga nominato un chirurgo pediatrico di chiara fama e indipendenza per indagare sul caso. Questa richiesta arriva dopo che la Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del caso, contro la quale la famiglia si è opposta presentando una relazione che evidenziava presunte criticità emerse durante il primo ricovero di Elena.
Secondo quanto riferito, Elena è stata ricoverata per la prima volta alle prime ore del 9 gennaio scorso, a causa di forti dolori addominali. Le analisi effettuate in quel momento hanno evidenziato un alto tasso glicemico, il che ha portato al suo trasferimento nel reparto di Diabetologia infantile del Policlinico Vanvitelli.
Tuttavia, mentre si trovava al Vanvitelli, Elena è stata colta da un infarto e rianimata. Successivamente, è stata riportata all’ospedale pediatrico Santobono per il ricovero in Rianimazione. Poco dopo, la bambina ha subito altri due infarti che ne hanno provocato il decesso.
‘autopsia ha rivelato che la causa della morte di Elena è stata un volvolo, ovvero una torsione di un tratto dell’intestino. Secondo il consulente di parte Mario Lima, direttore della Scuola di specializzazione di chirurgia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, questa condizione poteva essere individuata mediante un esame diagnostico come un’ecografia o una TAC, il che avrebbe indotto i sanitari a procedere immediatamente con un intervento chirurgico salvavita.
Presunte Criticità durante il Primo Ricovero: La Famiglia si Oppone all’Archiviazione
Il consulente di parte sostiene che la condizione di Elena poteva essere individuata e trattata con un intervento chirurgico salvavita
La famiglia di Elena Cella si è opposta all’archiviazione del caso presentando una relazione che poneva l’accento su presunte criticità emerse durante il primo ricovero della bambina. Elena, affetta da forti dolori addominali, è stata ricoverata alle prime ore del 9 gennaio scorso. Tuttavia, in base alle analisi effettuate, che evidenziavano un alto tasso glicemico, è stata trasferita nel reparto di Diabetologia infantile del Policlinico Vanvitelli.
È stato durante il suo ricovero al Vanvitelli che Elena ha subito un infarto. Dopo essere stata rianimata, è stata riportata all’ospedale pediatrico Santobono per il ricovero in Rianimazione. Poco dopo, la bambina ha subito altri due infarti che ne hanno provocato il decesso.
‘autopsia ha rivelato che la causa della morte di Elena è stata un volvolo, una condizione che, secondo il consulente di parte Mario Lima, poteva essere individuata mediante un esame diagnostico come un’ecografia o una TAC. Ciò avrebbe portato i sanitari a procedere immediatamente con un intervento chirurgico salvavita.
Questa rivelazione ha portato la famiglia di Elena a chiedere ulteriori indagini sul caso e a fare appello al procuratore Nicola Gratteri affinché venga nominato un chirurgo pediatrico di chiara fama e indipendenza per indagare sul caso. La famiglia spera che queste indagini contribuiranno a fare piena luce sulla tragica morte della loro amata figlia.
Il Tribunale di Napoli ha accolto la richiesta della famiglia e ha disposto nuove indagini sul caso. Questa decisione ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due medici e si concentrerà sul primo accesso di Elena all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Mentre le indagini continuano, la famiglia di Elena attende con ansia risposte sulla tragica perdita della loro amata figlia.