Omicidio Giulia Tramontano: la Corte di Milano ordina perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello

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Omicidio Giulia Tramontano: la Corte di Milano ordina perizia psichiatrica per Alessandro Impagnatiello - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 10 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Contesto: La Corte d’Assise di Milano ha disposto una perizia psichiatrica nei confronti di Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso poco più di un anno fa Giulia Tramontano, la sua fidanzata incinta di sette mesi. giudici hanno rinviato l’incarico ai periti al 27 giugno. Nel frattempo, uno psichiatra incaricato della consulenza difensiva ha parlato di un “psicotrauma” e di un “delirio lucido” che avrebbe colto Impagnatiello alla scoperta delle sue relazioni parallele.

Il “psicotrauma” e il “delirio lucido” di Alessandro Impagnatiello

Contesto: Lo smascheramento delle sue relazioni parallele avrebbe provocato in Alessandro Impagnatiello “un vero e proprio psicotrauma, una ferita narcisistica estremamente potente”. Lo ha detto in aula lo psichiatra Raniero Rossetto, incaricato della consulenza difensiva sull’ex barman a processo per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. “Nel primo colloquio mi ha rappresentato l’immagine della scacchiera. Lui si sentiva lo scacchista che doveva tenere sotto controllo tutti i movimenti della scacchiera e lo faceva con le bugie,” ha spiegato Rossetto. “Rispetto a tutto questo e soprattutto allo smascheramento, lui ha perso un po’ il senso della realtà. Non parlo di capacità o incapacità di intendere e volere, perché non siamo in ambito peritale. Però questo è successo. È il cosiddetto ‘delirio lucido’: pure chi delira può essere lucido.”

Secondo lo psichiatra, Impagnatiello non avrebbe tuttavia “progettato di eliminare Giulia” e nel suo “piano criminoso” non sarebbe stata prevista “una difesa post omicidiaria.” Con il veleno, del quale tuttavia l’imputato non ha mai parlato con i consulenti, “lui mirava a sopprimere il feto, che rappresentava una variabile nella sua scacchiera, non tanto per motivi economici quanto per motivi di stato mentale suo. La cosa che a un certo punto non riusciva a controllare era proprio il nascituro.” La psicologa Silvana Branciforti, che gli ha somministrato i test per la consulenza, ha parlato di “un disturbo della personalità di tipo paranoide” e con “una parte ossessiva.”

Impagnatiello in aula: “Non sto dicendo che io sia pazzo”

Contesto: “Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere pazzo.” Così Alessandro Impagnatiello, rispondendo in aula, davanti alla Corte d’Assise di Milano, alla domanda del suo difensore Samanta Barbaglia sul perché nel dicembre del 2023 confessò a Giulia Tramontano il tradimento con una collega dell’Armani Cafè, per poi decidere di ritrattare.

Tuttavia, ci sono discrepanze tra quanto ha affermato in aula Impagnatiello e quanto risulta dagli atti delle indagini, come le copie forensi del suo telefono o gli esiti dell’autopsia. Tra le incongruenze evidenziate dall’accusa, una riguarda la vacanza a Ibiza con Giulia, poche settimane prima dell’omicidio. Impagnatiello ha detto di essersi dimenticato dell’altra ragazza con cui aveva una relazione parallela, ma le copie forensi del suo telefono mostrano oltre 500 scambi di messaggi e foto in quei giorni. Inoltre, dall’esame autoptico non risulta alcun taglio alla mano di Giulia, come invece affermato da Impagnatiello in precedenza.

Le incongruenze tra le dichiarazioni di Impagnatiello e le indagini

Contesto: Ci sono discrepanze tra quanto ha affermato in aula Alessandro Impagnatiello, imputato a Milano per l’omicidio di Giulia Tramontanto, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza, e quanto risulta dagli atti delle indagini come le copie forensi del suo telefono o gli esiti dell’autopsia. Tra le incongruenze evidenziate dall’accusa, una riguarda la vacanza a Ibiza con Giulia, poche settimane prima dell’omicidio. Impagnatiello ha detto di essersi dimenticato dell’altra ragazza con cui aveva una relazione parallela, ma le copie forensi del suo telefono mostrano oltre 500 scambi di messaggi e foto in quei giorni. Inoltre, dall’esame autoptico non risulta alcun taglio alla mano di Giulia, come invece affermato da Impagnatiello in precedenza.

Un’altra incongruenza riguarda una discussione pacifica tra lui e Giulia, poco prima dell’omicidio. Impagnatiello ha parlato di una discussione pacifica, ma una vicina ha sentito delle urla di una donna. Inoltre, Impagnatiello ha detto di aver inferto a Giulia soltanto tre colpi di coltello, ma i media hanno riferito di 37 coltellate. “Quando sono venuto a conoscenza in carcere da un servizio in televisione di averle dato 37 coltellate, una cosa che feci automaticamente fu mimare il gesto della mano per 37 volte. Non che ci sia un numero corretto, però è una cifra spaventosa, soffocante,” ha detto Impagnatiello in aula.

Le dichiarazioni spontanee di Alessandro Impagnatiello

Contesto: “Vorrei trovare una possibilità di redenzione per cercare di restituire le briciole anche se so che nulla cambierà.” Sono le dichiarazioni spontanee di Alessandro Impagnatiello, imputato per l’omicidio di Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza. “In carcere – ha affermato – gli educatori mi hanno detto che non posso più tornare indietro ma posso però guardare avanti, sicuramente è facile a dirsi ma difficile a farsi. Io so che non posso tornare indietro, se potessi fare qualsiasi cosa per tornare indietro in questi mesi la farei. Sto ancora tanto lavorando su me stesso. Porto avanti meccanicamente la mia esistenza più che la mia vita.”

Impagnatiello ha anche parlato del giorno dell’omicidio, avvenuto il 27 maggio 2023. “Per me oggi è come se fosse l’udienza scorsa del 27 maggio. Il 27 maggio è una data molto importante, simbolica,” ha detto. “Non so quale sarà il mio futuro, la mia esistenza. So solo che lo scopo della mia vita di oggi, la mia nuova vita è quello di fare qualcosa, qualsiasi cosa” anche se “non mi farà tornare indietro” né riavere “Giulia e il bambino.” Infine, ha parlato dei suoi tentativi di depistare le indagini. “Ero in quello stato di nascondere, di scappare da quel mostro che era appena uscito da me,” ha detto. “Quando l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, mi ha chiesto cosa sarebbe accaduto se non avessi fermato la fidanzata da una prima idea di abortire nel gennaio del 2023, io lo ho interrotto e ho replicato: ‘Oggi non saremmo qui’. ‘Io e Giulia – ha poi aggiunto – ci volevamo tanto bene, dopo un eventuale aborto ci sarebbe stato sicuramente un momento delicato da affrontare. Non ci saremmo lasciati’.” ‘esame di Impagnatiello si è concluso con le sue dichiarazioni spontanee. Poi in aula hanno iniziato a testimoniare i consulenti della difesa, la quale non è escluso possa chiedere una perizia psichiatrica.