Omicidio Sarah Scazzi: Michele Misseri scarcerato, torna nella villetta del delitto

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Omicidio Sarah Scazzi: Michele Misseri scarcerato, torna nella villetta del delitto - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Michele Misseri torna libero: il ritorno nella villetta di Avetrana

Domenica 11 febbraio, Michele Misseri è tornato libero dopo aver scontato la sua pena. L’uomo, zio di Sarah Scazzi, era stato condannato per soppressione di cadavere per aver nascosto il corpo della giovane ragazza. Oggi, Misseri lascerà la casa circondariale di Lecce per fare ritorno ad Avetrana, in provincia di Taranto.

Misseri, 69 anni, tornerà a vivere nella villetta in via Grazia Deledda, luogo in cui è stata commessa l’atroce uccisione di sua nipote il 26 agosto 2010. Nel processo, la moglie di Misseri, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina sono state condannate all’ergastolo per omicidio volontario in concorso. Nonostante Misseri si sia incolpato del delitto, non è stato creduto. La sua pena di otto anni di carcere è stata ridotta di uno per buona condotta.

Ad Avetrana, si prevede un grande afflusso di persone, soprattutto curiosi e giornalisti, in occasione del ritorno di Misseri. Per questo motivo, il comando di Polizia locale ha emesso un’ordinanza che prevede la chiusura di via Deledda e delle strade limitrofe. L’ordinanza, valida fino a nuova disposizione, permette solo il transito e la sosta dei residenti.

Nella motivazione dell’ordinanza si fa riferimento esplicito al “prossimo rientro” di Michele Misseri, come ampiamente riportato dai media locali e nazionali. L’obiettivo è evitare ingorghi veicolari nella via G. Deledda a causa dell’attenzione mediatica degli ultimi giorni.

Pertanto, il transito e la sosta sono vietati, ad eccezione dei residenti e delle persone autorizzate, in via Deledda e nelle vie limitrofe come Pirandello, Raffaello Sanzio e Bernini. L’ordinanza è stata emessa anche per rispondere al desiderio diffuso ad Avetrana di non essere nuovamente al centro dell’attenzione mediatica e di non essere associati solo alla triste vicenda.