Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Elly Schlein: Salari e Sanità, le battaglie identitarie del Pd
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha deciso di dare una direzione chiara alla campagna elettorale per l’election day dell’8 e 9 giugno. La sua strategia si concentra su due temi fondamentali: i salari e la sanità. Dopo aver visitato l’Abruzzo, oggi Schlein si recherà a Genova per incontrare il direttore del pronto soccorso dell’Ospedale Galliera. L’obiettivo è mettere in luce la situazione critica del settore sanitario, che è sia sotto pressione che vicino ai cittadini.
Il primo confronto tra Schlein e Meloni: un successo
Durante il primo confronto in aula tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, avvenuto mercoledì scorso, è emerso che la battaglia per la sanità sarà al centro dell’intera campagna elettorale. Non solo il confronto tra le due leader è stato dialetticamente interessante, ma è stato anche un momento di merito. Persino Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, ha riconosciuto l’importanza sollevata dall’opposizione riguardo alla questione sanitaria. Ha dichiarato: “Ieri (mercoledì, ndr) per la prima volta in occasione del question time, dai banchi dell’opposizione è stato sollevato un problema concreto sulla questione sanità, ho avuto i brividi”. De Luca ha lanciato una mobilitazione contro l’autonomia differenziata, una riforma strettamente legata alla questione sanitaria. Schlein ha discusso di questo argomento nella segreteria del Partito Democratico, dichiarando: “Siamo pronti alla mobilitazione e non escludiamo nessuno strumento”.
Mozione del Partito Democratico sul Medio Oriente
Durante la riunione al Nazareno di mercoledì, è stata discussa e affinata la mozione del Partito Democratico sul Medio Oriente. Questa mozione poteva essere una mina vagante, come lo è stata la votazione sull’Ucraina con alcuni parlamentari che si sono schierati contro il partito. Per evitare che ciò si ripetesse, Schlein ha convocato una riunione congiunta dei gruppi parlamentari per discutere della mozione. Il Partito Democratico è uscito compatto da questa riunione, compresi coloro che si erano distinti nella votazione sull’Ucraina. Lorenzo Guerini ha commentato: “Un bel lavoro”. Anche Lia Quartapelle ha dichiarato che voterà la mozione così com’è. La discussione generale sulla mozione è prevista per lunedì 29 gennaio, ma il voto potrebbe slittare fino a metà febbraio. Sarà interessante vedere la reazione delle altre forze politiche. Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico, si è rivolta agli altri gruppi dichiarando: “Abbiamo condiviso nell’assemblea dei gruppi una mozione che ha visto la massima compattezza. La depositeremo oggi con l’impegno anche a costruire una condivisione il più ampia possibile dentro il Parlamento con le altre forze politiche”.
Elly Schlein non guarda solo all’opposizione, ma soprattutto alla maggioranza. Sfida Giorgia Meloni a votare la mozione del Partito Democratico se è davvero a favore della soluzione “due popoli, due Stati”, come dichiarato dalla presidente del Consiglio durante il confronto in aula. Schlein ha dichiarato ai giornalisti al termine della riunione congiunta dei gruppi: “Con questa iniziativa vogliamo costringere il governo a un’azione diplomatica e politica che non tradisca la tradizione diplomatica del nostro Paese, da sempre attento alla soluzione ‘due popoli, due Stati’. L’Italia deve avere un ruolo nell’Ue”. La mozione del Partito Democratico chiede un immediato cessate il fuoco per consentire l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi e la riapertura di un processo di pace che includa il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione Europea.