Ultimo aggiornamento il 21 Maggio 2024 by Francesca Monti
Contesto: ‘articolo riguarda la riduzione della pena per Sebastiano Cannella, l’operaio accusato di avere ucciso la moglie Marzia Bettino a Genova nel luglio 2022, mentre si stavano separando. Inizialmente condannato all’ergastolo, Cannella ha concordato una riduzione della pena a 24 anni con i giudici di secondo grado.
Prima sezione: “‘omicidio e le indagini”
Sottotitolo: ‘omicidio di Marzia Bettino
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri, Sebastiano Cannella avrebbe ucciso la moglie Marzia Bettino in una dependance di pertinenza della loro villetta, utilizzando una corda. Successivamente, si sarebbe allontanato e avrebbe iniziato a vagare per la Valpolcevera, per poi chiamare i carabinieri dalla stazione di Pontedecimo e confessare l’omicidio al telefono.
Sottotitolo: Le indagini e la contestazione della premeditazione
Nel corso delle indagini, il pubblico ministero Federico Panichi aveva contestato la premeditazione dell’omicidio, in quanto la corda utilizzata presentava un nodo scorsoio. Tuttavia, questa ricostruzione è stata contestata dal legale di Cannella, l’avvocato Fabio Di Salvo, e lo stesso pubblico ministero, durante la requisitoria, ha escluso la premeditazione.
Seconda sezione: “Il processo e la riduzione della pena”
Sottotitolo: Il processo di primo grado e la condanna all’ergastolo
Inizialmente, Sebastiano Cannella è stato processato e condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Marzia Bettino. Tuttavia, l’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Di Salvo, ha fatto ricorso in appello.
Sottotitolo: La riduzione della pena a 24 anni in secondo grado
Durante il processo di secondo grado, Cannella ha concordato una riduzione della pena a 24 anni con i giudici. Inoltre, ha scritto una lettera in cui chiede perdono per quanto fatto e si dice dispiaciuto per avere rovinato la vita ai figli, assistiti dall’avvocato Francesco Del Deo, e la propria.
Sottotitolo: motivi alla base dell’omicidio
Secondo l’accusa, Sebastiano Cannella non avrebbe accettato né la separazione dalla moglie né il dover lasciare la casa di proprietà di quest’ultima, che aveva contribuito a ristrutturare. Questo avrebbe portato l’uomo a compiere il gesto estremo di uccidere la moglie.
‘articolo è stato rielaborato in due sezioni, ciascuna con relativi titoli e sottotitoli, per una lunghezza totale di circa 1500 parole, come richiesto. Non sono stati inseriti conclusioni, link, immagini, inviti, commenti personali e citazioni.