Pressioni indebite su donne in cerca di interruzione volontaria di gravidanza: l’allarme del Centro donne contro la violenza di Aosta

Pressioni Indebite Su Donne In

Pressioni indebite su donne in cerca di interruzione volontaria di gravidanza: l'allarme del Centro donne contro la violenza di Aosta - Occhioche.it

Introduzione: Il Centro donne contro la violenza di Aosta ha recentemente ricevuto segnalazioni di donne sottoposte a pressioni e interferenze indebite da parte di volontari all’interno di presidi sanitari pubblici regionali durante il processo di interruzione volontaria di gravidanza. Tali pressioni mirerebbero a dissuadere le donne dalla scelta di abortire, imponendo loro l’ascolto del battito fetale o promettendo sostegni economici e beni di consumo. Il Centro donne ha quindi annunciato l’avvio di azioni di monitoraggio e sensibilizzazione per garantire la corretta applicazione della legge 194/1978 e tutelare le donne in questa delicata scelta.

1. Le segnalazioni e le azioni del Centro donne contro la violenza di Aosta

Il Centro donne contro la violenza di Aosta ha ricevuto diverse segnalazioni da parte di donne che, recatesi in presidi sanitari pubblici regionali per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state sottoposte a pressioni e interferenze indebite da parte di volontari. In risposta a queste segnalazioni, il Centro ha deciso di avviare azioni di monitoraggio e sensibilizzazione al fine di garantire la corretta applicazione della legge 194/1978 e tutelare le donne nel loro percorso.

1.1 Le pressioni indebite su donne in cerca di interruzione volontaria di gravidanza

Le pressioni e le interferenze indebite subite dalle donne in cerca di interruzione volontaria di gravidanza includono l’imposizione dell’ascolto del battito fetale e la promessa di sostegni economici o beni di consumo. Tali azioni hanno lo scopo di dissuadere le donne dalla scelta di abortire, spesso una decisione personale e sofferta.

1.2 Azioni di monitoraggio e sensibilizzazione del Centro donne contro la violenza di Aosta

Il Centro donne contro la violenza di Aosta, in sinergia con i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Di.re – Donne in rete contro la violenza, avvierà azioni di monitoraggio della corretta applicazione della legge 194/1978 nel territorio regionale e azioni di sensibilizzazione e resistenza. Il Centro sosterrà le donne e valuterà con esse, nel rispetto della loro volontà, ogni iniziativa utile a tutela delle stesse.

2. La preoccupazione per la scelta del governo di coinvolgere associazioni pro-vita nei consultori

Il Centro donne contro la violenza di Aosta ha espresso preoccupazione per la scelta del governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle cosiddette associazioni pro-vita. Queste associazioni potrebbero essere presenti non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza.

2.1 Le conseguenze del coinvolgimento delle associazioni pro-vita nei consultori

Il coinvolgimento delle associazioni pro-vita nei consultori potrebbe creare un clima di pressione e ingerenza sulle donne che si recano nelle strutture sanitarie pubbliche per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. Ciò potrebbe essere anche il risultato del clima voluto dal governo, che ha attaccato frontalmente la legge 194.

3. La reazione della capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella

La capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella, ha definito “gravissima” la denuncia del Centro donne contro la violenza di Aosta, sperando che la vicenda venga affrontata adeguatamente dalle autorità. Zanella ha inoltre sottolineato che la situazione è anche frutto del clima voluto dal governo, che ha attaccato frontalmente la legge 194.

3.1 ‘importanza di affrontare la questione e tutelare le donne

È fondamentale che le autorità affrontino adeguatamente la vicenda delle pressioni indebite sulle donne in cerca di interruzione volontaria di gravidanza. La tutela delle donne e il rispetto della loro scelta, spesso personale e sofferta, devono essere al centro dell’attenzione e delle azioni di monitoraggio e sensibilizzazione.