Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2024 by Giordana Bellante
In seguito all’indagine della Procura di Venezia, emergono dettagli riguardanti il controverso blind trust che gestisce le aziende di Luigi Bugnaro durante il suo mandato di sindaco. Le accuse sollevate mettono in luce presunte irregolarità che pongono l’efficacia del trust sotto l’occhio del ciclone.
il blind trust e le criticità
Secondo l’accusa della Procura, il blind trust responsabile della gestione delle aziende di Luigi Bugnaro sarebbe inefficace. Si evidenzia come il sindaco non abbia effettivamente rinunciato alla sua partecipazione alle società, mettendo in discussione l’effettiva separazione tra interessi privati e pubblici.
il coinvolgimento dei fedelissimi
Ulteriori punti sollevati riguardano il fatto che il fondo cieco sia nelle mani dei “fedelissimi” del sindaco, individuati come alti funzionari del Comune. Queste figure ricoprono contemporaneamente il ruolo di amministratori delle varie società facenti parte del network del primo cittadino, gettando un’ombra sulla presunta trasparenza delle operazioni.
l’accusa della Procura di Venezia
Nelle 940 pagine di documentazione presentate dai magistrati, emerge un quadro denso di accuse nei confronti di Bugnaro. La Procura parla di un “sistematico perseguimento di interessi personali”, delineando un profilo contrastante con l’immagine pubblica del sindaco.
Questo articolo si basa su informazioni evincibili dalle carte ufficiali diffuse dalla Procura di Venezia riguardanti le presunte irregolarità legate al blind trust gestito da Luigi Bugnaro durante il suo mandato di sindaco.