Protesta pro Palestina davanti alla Rai a Torino

Protesta Pro Palestina Davanti Protesta Pro Palestina Davanti
Protesta pro Palestina davanti alla Rai a Torino - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

Protesta a Torino contro la propaganda filo-israeliana

Centinaia di attivisti pro Palestina si sono riuniti davanti alla sede Rai di Torino per protestare contro la propaganda filo-israeliana. La manifestazione è stata organizzata dal coordinamento ‘Progetto Palestina libera’ e ha visto la partecipazione di collettivi studenteschi, il centro sociale Askatasuna, il Fronte della gioventù comunista e Torino Palestine.

“Fermiamo il massacro Palestina libera”, si leggeva su uno degli striscioni esposti durante la protesta. Altri cartelli accusavano il governo italiano di “complicità con il governo di Netanyahu”. Durante il raduno, al megafono, è stata denunciata la complicità di coloro che hanno preso le distanze dalle parole di solidarietà con il popolo palestinese espresse da alcuni cantanti, come Ghali, durante il Festival di Sanremo.

Una voce di protesta contro il genocidio

Gli attivisti presenti alla manifestazione hanno espresso la loro indignazione per il massacro in corso in Palestina. Uno dei partecipanti ha dichiarato: “Oggi denunciamo chi è complice di questo massacro, in cui oltre 13mila bambini sono stati uccisi. Non bisogna censurare come è avvenuto durante il festival, dove c’è chi ha preso le distanze dalle parole di solidarietà con il popolo palestinese da parte di alcuni cantanti come Ghali”.

Un appello alla verità

Durante la protesta, sono stati sollevati dubbi sulla veridicità delle informazioni diffuse dai media. Un cartello recitava: “Avete preso per buone le verità della televisione: per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”. Gli attivisti hanno espresso la necessità di fermare la propaganda filo-israeliana e di diffondere la verità sulla situazione in Palestina.

La protesta a Torino rappresenta un’importante voce di dissenso contro il genocidio in corso e un appello alla solidarietà con il popolo palestinese. Gli attivisti hanno sottolineato l’importanza di non censurare le parole di solidarietà e di non accettare la propaganda filo-israeliana diffusa dai media. La lotta per la libertà e la giustizia in Palestina continua.