Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Il 16 settembre dello scorso anno, un tragico incidente ha scosso la comunità di San Francesco al Campo, vicino all’aeroporto di Torino Caselle, quando un caccia della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori si è schiantato, causando la morte della piccola Laura e ferendo gravemente altri membri della famiglia. Paolo Origliasso, il padre della bambina, condivisione della sua dolorosa testimonianza, mette in luce i traumi e le domande senza risposta che seguono questo evento devastante.
ricordi indelebili di una tragedia
L’incidente del 16 settembre
Paolo Origliasso non ha dimenticato neanche per un attimo l’orrendo momento in cui la vita della sua famiglia è stata stravolta. “L’incubo è sempre presente,” sostiene, descrivendo l’esperienza in cui lui, la moglie e i due figli, poi coinvolti nell’incidente, hanno vissuto in tempo reale la drammatica situazione. Mentre viaggiavano a bordo della loro auto, un pezzo del caccia si è staccato, colpendo il veicolo. L’impatto fu devastante, accompagnato da un’esplosione e un insieme di suoni assordanti che rimarranno impressi nella memoria dei sopravvissuti.
La piccola Laura, solo 5 anni, fu tragicamente incastrata nel seggiolino e nonostante gli sforzi disperati del padre di liberarla dalle fiamme, ogni tentativo si rivelò vano. Il fratello 12enne subì ustioni sul 30% del corpo, mentre la madre, Veronica Vernetto, fu anch’essa ricoverata a causa delle ferite riportate. Paolo, mostrando un coraggio indicibile, si sforzò di salvare i suoi figli, ma la perdita della sua piccola rimane impressa come un marchio indelebile nel suo cuore.
la ricerca della verità
Perizie e indagini su un tragico evento
La paura e la rabbia che emergono nella narrazione di Paolo sono aggravate dalla mancanza di chiarezza su ciò che ha causato l’incidente. Inizialmente, la prima perizia non ha fornito risultati definitivi, lasciando presente l’incertezza se il caccia avesse perso quota a causa di uno stormo di uccelli, di un guasto meccanico o di un errore umano. Questo ha portato alla richiesta di una nuova perizia da parte della procura, mentre il pilota rimane l’unico indagato in questa drammatica vicenda.
“In quel momento chiunque avrebbe fatto questa cosa,” afferma Paolo, descrivendo il suo istinto di genitore che cerca di proteggere i propri figli a ogni costo. Tale impossibilità di sapere chi sia responsabile dell’incidente aggrava un dolore già profondo. “La cosa più brutta di questa vicenda è proprio non sapere con chi arrabbiarsi,” aggiunge, mettendo in evidenza come questo aspetto renda difficile anche solo tentare di elaborare il lutto.
l’assenza di una figlia e la ricerca di pace
La vita dopo la perdita
A un anno di distanza dalla loro perdita, Veronica Vernetto esprime il desiderio che venga fatta luce su quanto accaduto. Intervistata dal Tg1, la mamma di Laura sottolinea quanto sarebbe importante per la sua famiglia avere risposte, che potrebbero offrire loro un appiglio in un mare di tristezza e impotenza. “Senza di lei ci manca l’aria,” dice, riferendosi a come la vita quotidiana sia stata stravolta dalla perdita della figlia.
“Sarebbe un modo per rispondere a qualcuno di questi perché, per dare un senso e una giustizia a quella bambina che non c’è più,” afferma Paolo, dimostrando quanto sia vitale per loro trovare giustizia e chiarezza. La strada lungo la quale è avvenuto l’incidente rappresenta un luogo di dolore, e Paolo ha scelto di non percorrerla più, poiché ogni angolo di quel tragico evento gli ricorda il suo devastante impatto sulla loro vita familiare.
La loro storia, segnata da un lutto incommensurabile, non è solo un racconto di sofferenza, ma un appello alla ricerca della verità che possa offrire conforto alla loro vita ormai cambiata per sempre.