Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Redazione
Un tragico evento ha scosso la comunità di Miane, in provincia di Treviso, dove sono stati ritrovati i corpi di Susanna Recchia, 45 anni, e della sua figlioletta di tre anni. L’allerta era scattata dopo che la donna era scomparsa insieme alla bambina, lasciando un messaggio inquietante all’ex compagno. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono stati mobilitati per le operazioni di ricerca, culminate in un’esperienza devastante per molti.
La scomparsa di Susanna e della sua bambina
Il dramma ha avuto inizio nella serata di venerdì, quando Susanna Recchia ha inviato un messaggio al suo ex compagno, avvisandolo di passare per prendere la figlia il giorno successivo. A pochi chilometri di distanza da Miane, la donna e la piccola si sono volatilizzate nel nulla, portando con sé un inquietante carico di angoscia. Subito dopo la scomparsa, l’ex compagno ha trovato una lettera di cinque pagine all’interno dell’abitazione, segno del grave disagio psicologico che affliggeva Susanna.
Il messaggio e la lettera hanno sollevato un campanello d’allarme, e l’ex compagno ha immediatamente contattato le autorità. Non è passato molto tempo prima che la Polizia di Conegliano diramasse un’allerta per la ricerca di persone, attivando una rete di soccorso composta da professionisti e volontari. L’assenza di Susanna e della bambina ha colpito profondamente familiari e amici, che temevano il peggio.
Le ore sono trascorse in angoscia, mentre le forze dell’ordine mettevano in campo tutte le risorse a loro disposizione, dall’utilizzo di droni al supporto di cani molecolari. Ogni minuto era prezioso nella speranza di ritrovare le due. Purtroppo, quella speranza si è infranta quando l’auto di Susanna è stata scoperta in un parcheggio a Covolo di Pederobba, non lontano dal ponte di Vidor.
Il tragico ritrovamento
La scoperta dei corpi è avvenuta in un contesto che ha lasciato senza parole la comunità. In un isolotto del Fiume Piave, a valle del ponte di Vidor, le ricerche hanno avuto esito tragico. La conferma è arrivata dall’assessore veneto alla Protezione civile, Giampaolo Bottacin, il quale ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalle squadre di soccorso. Presenti sul posto, insieme ai vigili del fuoco, c’erano volontari della Protezione civile e agenti delle forze dell’ordine, impegnati in una battaglia contro il tempo.
Questo dramma ha messo in luce la vulnerabilità di molte famiglie in situazioni di crisi. Le motivazioni che possono portare a scelte estreme, come quelle di Susanna, pongono interrogativi sulla necessità di supporti e risorse per chi vive momenti di grande difficoltà. Gli ultimi ad averla vista viva sono stati i vicini di casa, che ora si stringono nel dolore per la perdita di due vite.
L’eco della tragedia ha risonato attraverso le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha espresso il suo profondo cordoglio tramite i social network, evidenziando la tristezza profonda che ha colpito la comunità. La morte di Susanna e della sua bambina non solo rappresenta una tragedia personale, ma apre a riflessioni più ampie sulla salute mentale e il supporto alle famiglie in crisi.