Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
A Roma, si è svolta oggi una manifestazione indetta dal Comitato dei docenti di sostegno e dai comitati dei genitori degli studenti con disabilità, con l’obiettivo di opporsi alle politiche educative ritenute inadeguate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Questa mobilitazione, che è scattata alle 15:00 e si è protratta fino alle 19:00, ha visto un’ampia partecipazione da parte di educatori, famiglie e rappresentanti del sindacato che chiedono cambiamenti strutturali per garantire un’istruzione inclusiva e di qualità.
La situazione attuale dell’inclusione scolastica
Un modello a rischio
Nell’ambito della manifestazione, Roberto Garofani della Uil Scuola Rua ha evidenziato una “amara constatazione” riguardante il modello di inclusione scolastica in Italia. Sebbene il sistema educativo italiano sia considerato un punto di riferimento in Europa per l’inclusione degli alunni con disabilità, la situazione attuale è allarmante. Garofani ha sottolineato come le politiche educative attuali non solo non supportano, ma mettono seriamente a rischio questo modello, in un momento in cui sarebbe essenziale consolidarlo.
Dati preoccupanti sui supplenti di sostegno
Garofani ha evidenziato che oltre 100 mila supplenti sono attualmente assegnati all’insegnamento per il sostegno. Questo numero, già di per sé drammatico, diventa ancora più preoccupante in vista delle nuove misure introdotte per l’anno scolastico. Le soluzioni prospettate, a suo parere, non affrontano in modo adeguato le criticità del settore, lasciando gli studenti con disabilità senza un supporto costante e qualificato. L’assenza di una graduatoria a livello nazionale e la necessità di riaprire le graduatorie provinciali rappresentano, secondo Garofani, questioni irrinunciabili da trattare nel breve termine per migliorare la situazione.
Proposte da parte dei sindacati
Necessità di riforme strutturali
Durante la manifestazione, sono emerse proposte specifiche che richiedono riforme urgenti nell’ambito dell’insegnamento del sostegno. È fondamentale, secondo Garofani, “trasformare l’organico di fatto in organico di diritto”, specialmente in relazione agli alunni con disabilità. La richiesta è chiara: garantire l’assegnazione di docenti specializzati a tutti gli studenti con necessità particolari, senza che ci siano vincoli e consensi da parte delle famiglie.
Critiche al sistema dei titoli esteri
Uno dei temi caldi sollevati riguarda l’assegnazione di titoli conseguiti all’estero. Garofani ha messo in guardia sul fatto che “l’integrazione dei titoli esteri nel curriculum di sostegno, senza le dovute validazioni, potrebbe creare divisioni tra i docenti precari e compromettere il funzionamento della scuola”. Ha quindi suggerito di eliminare il numero chiuso per l’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno, richiamando l’attenzione sulla necessità di allineare il numero di posti disponibili con le reali esigenze nazionali.
Il supporto di altri sindacati e associazioni
La posizione della Gilda degli Insegnanti
Anche la Gilda degli Insegnanti ha preso parte alla protesta, unendosi alle argomentazioni del Comitato promotore. L’organizzazione ha evidenziato ulteriori questioni, come la necessità urgente di stabilizzazione del personale docente e di garantire un sistema educativo che possa offrire continuità e inclusività non solo agli alunni, ma anche ai docenti stessi. Questi punti sono fondamentali per creare un ambiente di apprendimento più sereno e proficuo per tutti.
La mobilitazione della Flc Cgil
Non è mancato il supporto da parte della Flc Cgil, che ha ribadito la propria contrarietà all’inserimento a pettine nelle graduatorie provinciali dei docenti con titoli di specializzazione conseguiti all’estero ma non validati. Questa protesta sottolinea un fronte comune tra diverse sigle sindacali che chiedono un ripensamento serio delle normative attuali, nel rispetto e nella tutela dei diritti degli alunni con disabilità e del personale docente in un settore così delicato.
L’ampia mobilitazione di oggi a Roma rappresenta una chiamata all’azione per un sistema educativo più giusto e inclusivo, capace di rispondere in modo adeguato alle esigenze di tutti gli studenti e delle loro famiglie.