Situazione neve critica: Coldiretti Torino segnala il 45% di mancanza in montagna

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Situazione neve critica: Coldiretti Torino segnala il 45% di mancanza in montagna - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione

Neve in Calo: Situazione Critica nelle Montagne Torinesi

La Coldiretti di Torino ha lanciato l’allarme riguardo alla mancanza di neve nelle montagne torinesi, con un deficit del 45% rispetto alla quantità media attesa a febbraio. Le ricognizioni effettuate nelle vallate hanno rivelato una situazione preoccupante, con quote neve comprese tra 1.500 e 1.600 metri e spessori che variano da 15 a 40 centimetri nei punti di accumulo da vento. Nei versanti esposti al sole, la metà dei bacini imbriferi delle vallate presenta assenza di innevamento fino a 2.000-2.100 metri, mentre in alta quota a 3.000 metri si registra mediamente uno strato di 30 centimetri, con rare eccezioni.

Impatti sull’Agricoltura e sull’Irrigazione

Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, sottolinea l’importanza di avere una consistente riserva nevosa verso la fine di febbraio, con una copertura media di circa 40 centimetri sopra i 1.200 metri di quota. La mancanza di neve mette a rischio i grandi torrenti montani, solitamente fondamentali per l’irrigazione durante la stagione estiva. Le coltivazioni agricole della pianura torinese, come il mais e le foraggere per gli allevamenti, dipendono dall’acqua proveniente dalle montagne, attualmente in uno stato di aridità visibile dalla pianura.

  • Con così poca neve i grandi torrenti delle montagne torinesi, solitamente a regime nivoglaciale o nivopluviale, rischiano seriamente di non avere una portata adeguata nella stagione estiva, quando è più alta la richiesta di irrigazione da parte dei consorzi che prelevano acqua con le dighe al loro sbocco in pianura.

Appello per un Piano di Gestione delle Risorse Idriche

La Coldiretti chiede un intervento urgente da parte della Regione Piemonte per affrontare la situazione critica. Si auspica la predisposizione di un Piano invasi locale in collaborazione con l’ente metropolitano di area vasta, al fine di distribuire sul territorio torinese piccoli specchi d’acqua capaci di raccogliere l’acqua in eccesso durante i temporali. Questi specchi d’acqua potrebbero poi essere utilizzati per l’irrigazione durante i periodi di siccità, garantendo la continuità delle attività agricole e la sicurezza alimentare della regione.

  • È in gioco il nostro cibo.

Questo piano di gestione delle risorse idriche potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per fronteggiare la carenza di neve e garantire la disponibilità di acqua per le coltivazioni agricole, preservando così il tessuto produttivo e l’approvvigionamento alimentare della regione torinese.

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