Tavolo interistituzionale in Lazio: un piano regionale per la prevenzione dei suicidi in carcere

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Tavolo interistituzionale in Lazio: un piano regionale per la prevenzione dei suicidi in carcere - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 9 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Oggi, un passo significativo è stato compiuto verso la salvaguardia della salute mentale dei detenuti nel Lazio. Si è tenuta la prima riunione del tavolo interistituzionale per l’elaborazione di un Piano regionale volto a prevenire il suicidio nelle carceri. Questo incontro, presieduto dall’assessore Luisa Regimenti, è il primo di una lunga serie di incontri destinati ad affrontare un tema tragicamente attuale. Il piano rappresenta un tentativo concreto di rivedere le pratiche attuali e di garantire condizioni di vita dignitose all’interno degli istituti penitenziari.

Il contesto dell’incontro

La necessità di un approccio integrato

Il tavolo interistituzionale è stato convocato in risposta alla crescente preoccupazione per il numero di suicidi avvenuti nelle carceri della Regione Lazio. Il tema è di rilevanza cruciale non solo a livello locale, ma anche nazionale, considerando che il benessere psicologico dei detenuti è un indicatore fondamentale della qualità del sistema penitenziario di un paese. L’assessore Regimenti ha evidenziato come “la lunga e tragica catena di suicidi nelle carceri può essere interrotta solo se le istituzioni fanno rete.” Questo approccio multidisciplinare potrebbe contribuire a creare un ambiente più sicuro e propenso alla riabilitazione.

Un piano di prevenzione già esistente

La situazione è ulteriormente complessa da gestire, poiché il Lazio ha già implementato un Piano per la salute mentale nel 2022. Tuttavia, la necessità di un quadro di riferimento unificato è emersa come prioritaria. Il continuo susseguirsi di protocolli locali difformi limita l’efficacia delle misure di prevenzione. Nella discussione, è stata sottolineata l’importanza di un dialogo costante tra le diverse istituzioni coinvolte per garantire una strategia coesa e efficace.

Obiettivi del piano regionale

Promuovere la dignità e la salute dei detenuti

Il piano non è solo un documento, ma un impegno a restituire dignità ai detenuti. L’assessore Regimenti ha affermato che “la privazione della libertà non deve essere, come troppo spesso avviene, la mortificazione e l’offesa alla dignità del detenuto.” È quindi essenziale trasformare le carceri in luoghi di speciale attenzione, dove i soggetti possano trovare una via verso la riabilitazione e il reinserimento sociale.

Collaborazione tra sorveglianza e sanità

Uno degli aspetti cruciali del piano è il potenziamento del lavoro dell’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria. Attraverso una sinergia tra sorveglianza e area sanitaria, sarà possibile individuare in modo più efficace le categorie di detenuti più a rischio. Sarà fondamentale anche ampliare le opportunità occupazionali, considerando che il lavoro gioca un ruolo chiave nel processo di reintegrazione. “Il lavoro cruciale sta nella ridefinizione di una nuova identità del detenuto,” ha sottolineato Regimenti.

Le personalità presenti al tavolo

Unione di forze per un obiettivo comune

Durante l’incontro, diverse figure chiave hanno partecipato per apportare il proprio contributo. Tra i presenti, Marina Finiti, presidente del tribunale di Sorveglianza di Roma, e Stefano Anastasìa, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per la Regione Lazio. Queste personalità hanno un ruolo fondamentale nel garantire che il piano non sia solo formale, ma che si traduca in azioni concrete a favore della salute e della dignità delle persone in carcere.

Rappresentanza della salute e del benessere

Inoltre, la partecipazione di Antonia Tarantino della Direzione regionale Salute, Claudio Marchiandi del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e Walter Tosches, psicologo presso la Casa circondariale di Viterbo, testimonia l’importanza di un approccio integrato. Ogni figura porta con sé un’esperienza e una competenza specifica, necessarie per costruire un piano completo e ben articolato.

Il tavolo interistituzionale si propone, quindi, come un’importante piattaforma di coordinamento per affrontare una sfida complessa e fondamentale per il futuro del sistema penitenziario nella Regione Lazio.

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