Ultimo aggiornamento il 23 Gennaio 2024 by Redazione
Condanna per omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro
Un trentaquattrenne originario della provincia di Napoli è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa, dal tribunale di Terni in composizione monocratica. L’uomo era accusato di omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro a seguito della morte del finanziere Michele Grauso, avvenuta il 10 maggio del 2020 dopo oltre due anni di agonia.
La tragica vicenda avvenuta ad Orvieto
Il 24 novembre del 2017, il finanziere Michele Grauso si trovava all’interno di una camerata del centro di addestramento e specializzazione della guardia di finanza ad Orvieto. Durante quell’incidente, Grauso fu raggiunto al collo e alla testa da un proiettile partito dalla pistola Beretta 92 che il suo compagno di corso stava maneggiando. Le condizioni del giovane finanziere campano erano subito apparse gravissime e nel tempo era stato ricoverato presso un ospedale privato per lungodegenti a Bologna, e poi all’ospedale Maggiore del capoluogo emiliano dove era deceduto.
Possibile appello e contestazioni del difensore
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Gianluca Brionne, ha commentato la sentenza affermando: “Prendiamo atto della decisione ma l’appello appare quantomeno probabile”. Ha inoltre sottolineato che “l’evento si è verificato per colpa non assistita dalla violazione delle norme di sicurezza sul lavoro ed il decesso, come emerso dagli accertamenti medico legali, pur in un quadro compromesso da oltre due anni, è avvenuto a causa del Covid”.
Fonte: ANSA