Vertice G7 a Brindisi: Condizioni inadeguate sulla nave Mykonos Magic costringono al trasferimento di oltre 1.200 operatori delle forze di polizia

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Vertice G7 a Brindisi: Condizioni inadeguate sulla nave Mykonos Magic costringono al trasferimento di oltre 1.200 operatori delle forze di polizia - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Giugno 2024 by Francesca Monti

Durante i preparativi per il vertice G7 a Brindisi, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è trovato ad affrontare una situazione imprevista e problematica. La nave Mykonos Magic, originariamente destinata ad ospitare il personale delle forze di polizia, si è rivelata inadeguata dal punto di vista logistico e igienico-sanitario, non rispettando i requisiti contrattuali stabiliti.

Ricollocazione immediata di 1.262 operatori in alberghi vicini

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza agisce prontamente per garantire alloggi adeguati

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, rendendosi conto tempestivamente delle condizioni precarie della nave Mykonos Magic, ha immediatamente attivato le procedure necessarie per assicurare sistemazioni alternative al personale delle forze di polizia. Inizialmente, 1.262 operatori sono stati ricollocati in alberghi nelle vicinanze, garantendo loro condizioni di alloggio più idonee e rispettose degli standard contrattuali.

Trasferimento di altri 600 operatori e azioni legali contro il mancato rispetto del contratto

Il Dipartimento si riserva il diritto di agire in sede giudiziaria

Attualmente, circa 1.200 operatori rimangono ancora a bordo della nave Mykonos Magic. Tuttavia, il Dipartimento ha pianificato il trasferimento di 600 di loro in strutture ricettive situate nel territorio pugliese. Questa azione, in corso di svolgimento, mira a risolvere definitivamente la situazione di disagio causata dalle condizioni inadeguate della nave.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, inoltre, non ha intenzione di trascurare la questione del mancato rispetto delle condizioni contrattuali. Si riserva, infatti, il diritto di intraprendere azioni legali nelle opportune sedi giudiziarie per tutelare i propri diritti e quelli del personale delle forze di polizia coinvolto.