Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Via libera della Camera al ddl per la competitività dei capitali
La Camera dei Deputati ha dato il via libera al disegno di legge per la competitività dei capitali con 135 voti favorevoli, un voto contrario e 92 astenuti. Le opposizioni, tra cui Iv, Avs, Az, M5S e Pd, si sono espressi contro il provvedimento. Dopo essere stato approvato anche dal Senato, il ddl dovrà tornare in terza lettura alla Camera per una correzione riguardante una copertura di circa 200mila euro, che dovrà essere spostata dalla competenza del 2023 a quella del 2024. L’esame del provvedimento a Palazzo Madama dovrebbe essere veloce, poiché, secondo il regolamento, in terza lettura si esamina solo la parte modificata dalla Camera senza riaprire il resto del testo.
Il disegno di legge mira a attrarre investimenti nel Paese e a offrire alle aziende e ai marchi storici, che si sono trasferiti all’estero negli anni, la possibilità di tornare in Italia, garantendo loro protezione contro le scalate ostili. Il relatore del provvedimento, Francesco Filini (FdI), ha sottolineato che il ddl offre anche la possibilità di ritorno in Italia a grandi marchi storici come la Ferrari.
Riforma del Tuf e introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole
Il disegno di legge contiene anche interventi per sostenere la competitività dei capitali e prevede l’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole. Dopo l’approvazione alla Camera, il governo si impegnerà nella riforma del Tuf (Testo unico sulla Finanza) entro 12 mesi. Questa revisione è stata richiesta da tempo dal mercato e dagli operatori economici, poiché il testo attuale risale al 1998, sebbene fosse considerato molto avanzato per l’epoca in cui fu redatto da Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro.
Nuove norme per il rinnovo dei consigli di amministrazione delle società quotate
Il disegno di legge prevede anche un cambiamento nella disciplina della presentazione delle liste da parte dei consigli di amministrazione delle società quotate durante il rinnovo degli organi di governo. Si permette al consiglio di amministrazione uscente di presentare una lista di candidati per l’elezione dei nuovi membri, a condizione che la lista contenga un numero di candidati pari al numero dei posti da occupare aumentato di un terzo. Viene inoltre regolamentato il numero di consiglieri spettanti in base ai risultati ottenuti dalla lista dei consiglieri uscenti. Queste nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dalla prima assemblea convocata dopo il 1° gennaio 2025.
Incremento del voto plurimo
Il disegno di legge prevede anche un incremento del numero di voti che possono essere assegnati a ciascuna azione a voto plurimo, passando da tre a dieci voti per azione, secondo quanto stabilito dallo statuto delle società.