Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2024 by Redazione
L’arbitro Fabio Maresca spiega gli aspetti emotivi dell’episodio di razzismo a Udinese-Milan
L’arbitro Fabio Maresca ha concesso un’intervista all’ANSA per spiegare gli aspetti emotivi dell’episodio di razzismo che ha portato all’interruzione della partita tra Udinese e Milan. Maresca ha affermato di essersi sentito come un “fratello maggiore” nei confronti del portiere rossonero Maignan, provando un sincero dispiacere per gli insulti razzisti che ha subito. Ha commentato: “Che disagio ho provato per quei buu beceri…”.
Il rispetto delle regole e la chiarezza della procedura
Nonostante l’aspetto emotivo della situazione, Maresca ha sottolineato che ha seguito scrupolosamente le regole e le linee guida stabilite dall’Aia e dal designatore Rocchi. Ha affermato che il regolamento è chiaro e non ammette equivoci, e quindi ha agito in conformità con il suo dovere di arbitro. Ha sottolineato: “Fermo restando che il regolamento è chiaro, la linea dell’Aia e del designatore Rocchi non ammettono equivoci e io mi sono limitato a seguirli, come è mio dovere”.
L’impatto emotivo su Maignan e il suo sostegno
Maresca ha anche parlato dell’impatto emotivo che gli insulti razzisti hanno avuto sul portiere del Milan, Maignan. Ha descritto il suo sincero dispiacere per la situazione, affermando di essersi comportato come un fratello maggiore nei confronti del giocatore. Ha evidenziato il disagio che ha provato per gli insulti beceri che Maignan ha dovuto subire.
In conclusione, l’intervista di Fabio Maresca all’ANSA ha fornito una prospettiva più approfondita sugli aspetti emotivi dell’episodio di razzismo a Udinese-Milan. Maresca ha sottolineato il suo rispetto per le regole e la chiarezza della procedura, affermando di aver seguito le linee guida stabilite dall’Aia e dal designatore Rocchi. Ha anche espresso il suo sincero dispiacere per gli insulti razzisti subiti da Maignan, dimostrando il suo sostegno nei confronti del portiere rossonero.