Ultimo aggiornamento il 27 Maggio 2024 by Francesca Monti
Contesto:
carabinieri hanno eseguito sette ordini di carcerazione emessi dalla Procura generale della Corte d’Appello di Bari, a seguito delle sentenze definitive di condanna, nei confronti dei presunti mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Fabiano Andolfi e di un tentato omicidio avvenuti nel 2018, oltre che per rapine e porto illecito di armi. destinatari dei provvedimenti dovranno scontare pene comprese tra i 17 e i 20 anni di reclusione.
Omicidio di Fabiano Andolfi
Fabiano Andolfi, affiliato al clan Anemolo e successivamente passato nel gruppo dei Capriati, fu ucciso il 14 gennaio 2018. Per questo omicidio, sono stati condannati in qualità di mandanti Vincenzo Anemolo e Francesco Cascella, e in qualità di presunti esecutori materiali Filippo Cucumazzo, Donato Maurizio Di Cosmo, Giovanni De Benedictis, e Domenico Giannini.
Tentato omicidio di Filippo Cucumazzo
Qualche mese dopo, il 7 giugno 2018, ci fu il tentato omicidio di Filippo Cucumazzo, inserito nei contrasti tra i clan Palermiti-Anemolo egemoni nel quartiere Carrassi e i Capriati. Per questo tentato omicidio, sono stati condannati Giuseppe Caputo e Giovanni De Benedictis, e lo stesso Filippo Cucumazzo per possesso di una pistola illegalmente detenuta.
Rapina a mano armata per vendetta
Roberto Mele, fratellastro di Fabiano Andolfi, avrebbe compiuto una rapina a mano armata per vendetta. Per questo reato, Mele è stato condannato in via definitiva.
Condanne per omicidio, tentato omicidio e reati connessi
Le condanne sono state emesse dopo le inchieste e i processi relativi alla guerra fra clan baresi registrata nel 2018. destinatari dei provvedimenti, accusati a vario titolo e in concorso, dovranno scontare pene comprese tra i 17 e i 20 anni di reclusione.
Indagini e processi
Le indagini e i processi hanno portato alla luce i contrasti tra i clan Palermiti-Anemolo e i Capriati per il controllo del territorio nel quartiere Carrassi di Bari. Gli omicidi, i tentati omicidi e i reati connessi sono stati commessi con l’aggravante del metodo mafioso.
Misure cautelari e arresti
Nel corso delle indagini, sono state adottate misure cautelari nei confronti dei presunti responsabili degli omicidi, dei tentati omicidi e dei reati connessi. In particolare, sono stati arrestati Vincenzo Anemolo, Francesco Cascella, Giuseppe Caputo, Filippo Cucumazzo, Giovanni De Benedictis, Donato Maurizio Di Cosmo e Roberto Mele.
Pene detentive
Le pene detentive inflitte ai destinatari dei provvedimenti vanno da un minimo di 17 anni a un massimo di 20 anni di reclusione.
Conclusione
Le sette ordinanze di carcerazione eseguite dai carabinieri a Bari, Lecce e Sulmona sono il risultato di accurate indagini e processi che hanno portato alla condanna dei presunti mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Fabiano Andolfi e di un tentato omicidio, oltre che per rapine e porto illecito di armi. destinatari dei provvedimenti dovranno scontare pene detentive comprese tra i 17 e i 20 anni di reclusione.