Crisi sanitaria in Sicilia: liste d’attesa record per visite specialistiche e malfunzionamenti cronici

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Crisi sanitaria in Sicilia: liste d'attesa record per visite specialistiche e malfunzionamenti cronici - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La situazione della sanità in Sicilia continua a destare preoccupazioni, con un aumento vertiginoso dei tempi d’attesa per le visite specialistiche e un accesso ai servizi sanitari sempre più complicato. Le segnalazioni di cittadini in difficoltà sono in costante aumento, come rivela un recente report di Federconsumatori Sicilia. I dati raccolti offrono uno spaccato inquietante: il sistema sanitario regionale sta attraversando una crisi senza precedenti, che impone una riflessione urgente sulle riforme necessarie.

Numeri inquietanti sulla sanità siciliana

Attese record e rinunce

In Sicilia ci si trova ad affrontare tempi d’attesa stratosferici: oltre 600 giorni per una visita endocrinologica a Tortorici e 354 giorni per una pneumologica a Messina. A Milazzo, le attese per un’ecografia all’addome raggiungono e superano i 500 giorni . Queste cifre, incredibili e preoccupanti, sono state confermate anche dal presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, che ha definito le testimonianze raccolte come “sconvolgenti”. La mancanza di un sistema di monitoraggio unificato rende difficoltosa la raccolta di dati precisi e affidabili, ma il trend è chiaro: la sanità pubblica siciliana sta attraversando un periodo critico.

Ulteriore dato allarmante: in Sicilia si registra uno dei tassi di rinuncia alle prestazioni sanitarie più elevati d’Italia, un 7,2% che evidenzia l’incapacità del sistema di fornire risposte tempestive. La Rosa rileva che questi dati potrebbero suggerire una vera e propria emergenza, costringendo molti a rinunciare alle cure necessarie.

Il crollo dei ricavi dai ticket

Oltre alle lunghe attese, un altro segnale del malessere della sanità siciliana è il sensibile calo dei ricavi derivanti dai ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Rispetto al 2019, si è passati da 42,3 milioni di euro a 28,7 milioni, rappresentando un forte indicativo che i cittadini si rivolgono sempre più alle strutture private. Il presidente di Federconsumatori mette in evidenza come questo fenomeno sia il risultato di un’esigenza crescente di accesso rapido alle cure, cosa che le strutture pubbliche non riescono a garantire.

Le ricadute sulle strutture sanitarie pubbliche

Difficoltà nei servizi e mancanza di medici

Le segnalazioni che giungono agli sportelli di Federconsumatori raccontano di situazioni critiche: difficoltà nei pronto soccorso, carenza di medici di base e insufficienza dei servizi territoriali si intrecciano in un quadro complesso. La situazione non è nuova, ma sta diventando sempre più insostenibile. Il presidente regionale fa eco alle lamentele dei cittadini, evidenziando una realtà che sembra sfuggire al controllo delle autorità sanitarie.

Scelte politiche e responsabilità

Il governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha recentemente preso una posizione netta sul marasma in cui versa la sanità. Ha dato indicazioni chiare all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, affinché vengano stabiliti obiettivi precisi per le Aziende sanitarie. Schifani ha sottolineato che i manager delle strutture sanitarie rischiano di perdere il loro posto se non raggiungeranno determinati traguardi, in particolare quelli relativi al contenimento delle liste d’attesa. Questo ultimatum, però, non è privo di critiche: le responsabilità affondate nella politica, secondo La Rosa, non possono essere scaricate solo sui dirigenti delle Aziende.

La situazione sanitaria: un’analisi critica

L’approccio della politica

Le parole di Schifani sono un richiamo alla responsabilità, ma sollevano interrogativi sulla reale possibilità di cambiamento. La sanità siciliana sembra essere ostaggio di dinamiche politiche che spesso non hanno a cuore il benessere dei cittadini. La provvisorietà delle decisioni politiche e amministrative influisce negativamente sulla qualità dei servizi offerti. Secondo La Rosa, il sistema sanitario sta vivendo una sorta di “non notizia”, con gli utenti costretti a convivere con attese inverosimili e disagi quotidiani.

L’idea di emergenza

Il dramma è evidente: un cittadino con un tumore, ad esempio, potrebbe dover attendere oltre un anno per un’ecografia. Un’ipotesi che sottolinea l’urgenza di riforme concrete nell’ambito della sanità pubblica. Tuttavia, c’è una diffusa rassegnazione tra i cittadini, che hanno appreso con incredulità di dover accettare un sistema inadeguato. La situazione attuale non può più essere considerata sostenibile: modifiche radicali sono essenziali, pena il deterioramento continuo di un sistema già in difficoltà.

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