Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2024 by Redazione
Lavoro e benessere: la priorità degli italiani
Il settimo Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale sottolinea un desiderio diffuso tra gli italiani: ridurre il tempo dedicato al lavoro. Secondo il rapporto, il 67,7% degli occupati italiani aspira a lavorare meno in futuro. Questo desiderio è condiviso dal 65,5% dei giovani, dal 66,9% degli adulti e dal 69,6% degli over 50. Attualmente, il 30,5% degli occupati, di cui il 34,7% giovani, si impegna solo nel necessario, evitando straordinari e attività lavorative al di fuori dell’orario prestabilito.
Il 52,1% degli occupati ritiene che il lavoro influenzi meno la vita privata rispetto al passato.
Quasi il 28% ha rinunciato a un lavoro migliore a causa della distanza dalla propria abitazione.
Dati Inps evidenziano un tasso di ricollocazione più alto per i dimessi volontari con meno di 60 anni.
Il ruolo del welfare aziendale nell’attrarre e trattenere i lavoratori
Il paradosso italiano di una “diffusa disaffezione soggettiva al lavoro” pone le aziende di fronte alla sfida di trattenere e attrarre lavoratori, specialmente giovani. In questo contesto, il welfare aziendale emerge come strumento chiave. L’81,8% degli occupati sa cos’è il welfare aziendale, e l’84,3% di coloro che ne beneficiano vorrebbe vederlo potenziato. Anche tra chi attualmente non ne usufruisce, l’83,8% desidererebbe che fosse introdotto nella propria azienda.
Il 79,5% degli occupati apprezzerebbe un aumento retributivo sotto forma di prestazioni di welfare.
L’82% delle aziende ha implementato strategie per trattenere i lavoratori e il 66% per attrarli.
Le iniziative principali includono dispositivi di welfare aziendale, flessibilità negli orari e nuovi benefit.
Squilibri di genere e il costo professionale dei figli
Il rapporto evidenzia gli squilibri nel mercato del lavoro, in particolare per le donne con figli. Mentre il tasso di occupazione degli uomini con figli è dell’89,3%, per le donne con figli scende al 58,6%. Questo divario, pari a -30,7 punti percentuali, sottolinea l’importanza di soluzioni di welfare aziendale per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia.
Nel 2022, le dimissioni legate alla cura dei figli coinvolgono più madri (44,7 mila) che padri (16,7 mila).
Le difficoltà a conciliare lavoro e cura dei figli sono tra le principali cause di dimissioni per le madri.
Anche le donne senza figli presentano un tasso di occupazione inferiore rispetto agli uomini senza figli.
Attraverso l’analisi dei dati presentati nel rapporto, emerge la necessità di promuovere politiche e iniziative volte a migliorare il benessere dei lavoratori e a favorire una maggiore equità di genere nel mondo del lavoro italiano.