Riprendono i pescaggi nel lago di Weissensee per combattere l’incendio sul monte Cimadors

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Riprendono i pescaggi nel lago di Weissensee per combattere l'incendio sul monte Cimadors - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 4 Settembre 2024 by Redazione

Nella regione del FVG, la lotta contro gli incendi che hanno interessato l’area del monte Cimadors, a Moggio Udinese, continua a intensificarsi. Dal 19 agosto, il rogo ha devastato 450 ettari di vegetazione, richiedendo interventi coordinati tra autorità italiane e austriache. Ieri, le tensioni tra le due nazioni riguardo alla gestione dei pescaggi hanno caratterizzato il dibattito, ma le operazioni sono ora riprese, con l’obiettivo di spegnere le fiamme che minacciano la sicurezza ambientale e comunitaria.

Operazioni di pescaggio e coordinamento internazionale

La ripresa delle operazioni

Alle 9 di questa mattina, i pescaggi nel lago di Weissensee, situato in Carinzia, sono stati riavviati dopo una pausa di discussioni tra le autorità competenti. Secondo la Protezione civile FVG, le operazioni sono autorizzate dall’autorità austriaca, che ha anche disposto un funzionario di collegamento della Polizia di Thörl-Maglern presso il lago per monitorare l’attività. Questi passaggi sono fondamentali, poiché l’acqua prelevata dal lago è cruciale per le operazioni di spegnimento attuate dagli elicotteri e dai Canadair.

Tensione tra le autorità italiane e austriache

Le polemiche emerse ieri riguardo alle modalità di pescaggio hanno evidenziato le complessità nel coordinamento delle operazioni di emergenza oltre confine. Le autorità italiane hanno manifestato preoccupazioni per la rapidità con cui l’Austria ha rilasciato le autorizzazioni, mentre le autorità austriache hanno sottolineato l’importanza di garantire un’informazione chiara e tempestiva. Questo scambio di opinioni è emblematico di come le tempestive decisioni possono influenzare il successo degli interventi antincendio in un contesto di emergenza.

Attività di spegnimento e supporto locale

Mezzi aerei e volontari in azione

Nella mattina di oggi, un sopralluogo aereo ha messo in evidenza la necessità dell’impiego tempestivo di mezzi aerei nella lotta contro l’incendio. Tre elicotteri del Servizio aereo regionale della Protezione civile e due Canadair del COAU sono stati mobilitati per garantire un intervento efficace sul terreno. Le operazioni di spegnimento si sono avvalse anche dell’acqua prelevata da altri corpi idrici, come il lago di Cavazzo, dove sono presenti i volontari dell’Associazione Lifeguard Academy, che si occupano di gestire la sicurezza nel caso di un utilizzo dei Canadair.

Sostegno dalle squadre comunali di protezione civile

Inoltre, il supporto logistico da parte delle squadre comunali di protezione civile, come quelle di Amaro e Pontebba, è fondamentale. Queste unità stanno operando insieme ai volontari AIB per allestire un sistema di attacco dell’acqua tramite vasche per rifornire gli elicotteri in volo. Il vascone situato nella frazione di Monticello rappresenta un punto strategico per la fornitura dell’acqua necessaria alle operazioni di spegnimento.

Previsioni meteorologiche e monitoraggio degli incendi

Condizioni atmosferiche in evoluzione

Le previsioni meteorologiche per la zona montana e la fascia orientale della regione segnalano la possibilità di rovesci o temporali di calore, particolarmente nel pomeriggio e in serata. Non si esclude la possibilità di eventi atmosferici isolati anche in altre aree. Domani ci si aspetta un incremento delle precipitazioni, che potrebbero interessare principalmente la pianura e la costa, portando una ventata di sollievo agli operatori impegnati sul fronte dell’incendio.

Monitoraggio e situazione degli incendi

Oltre alle operazioni sul monte Cimadors, la situazione è sotto controllo anche per l’incendio a Chiusaforte, sul monte Piccolo Belepeit, che si è sviluppato il 29 agosto e ora è stato bonificato. Il personale del Corpo Forestale Regionale continua il monitoraggio della situazione. Un’analoga vigilanza è attiva anche per l’incendio al Lisert di Monfalcone, scoppiato il 31 agosto, per garantire che eventuali focolai vengano prontamente identificati e gestiti.

La determinazione delle autorità e dei volontari evidenzia un impegno collettivo nella salvaguardia del territorio e della comunità in una fase tanto critica.

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