Ultimo aggiornamento il 29 Aprile 2024 by Giordana Bellante
Introduzione:
La richiesta di sospensione di Enrico Coscioni, Presidente di Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, è stata accolta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, su presentazione del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Questa decisione arriva in seguito all’applicazione di una misura cautelare interdittiva del divieto di esercizio della professione medica per un anno, disposta dalla Procura di Salerno. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa vicenda, le reazioni dei politici e le implicazioni per il sistema sanitario italiano.
Le accuse e la richiesta di sospensione
Enrico Coscioni, primario dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, è stato sottoposto a un’indagine che ha portato all’applicazione di una misura cautelare interdittiva del divieto di esercizio della professione medica per un anno. Questa misura è stata adottata a seguito del decesso di un paziente, al quale sarebbe stata lasciata una garza all’interno del suo corpo durante un intervento chirurgico.
Il senatore Antonio Iannone e il deputato Imma Vietri, entrambi di Fratelli d’Italia, hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Schillaci, chiedendo se vi fossero i presupposti per sospendere o rimuovere Coscioni dal suo ruolo presso l’Agenas. Schillaci ha quindi inviato la richiesta di sospensione alla Conferenza Permanente Stato-Regioni, che sarà discussa il prossimo 2 maggio.
Reazioni politiche e istituzionali
‘Avvocatura Generale dello Stato ha espresso un parere favorevole alla sospensione di Coscioni, sottolineando che “i compiti istituzionali dell’Agenzia, la posizione organica e funzionale del suo presidente e gli specifici atti contestati al dottore Coscioni potrebbero far rilevare una inopportunità della prosecuzione dell’incarico”.
Iannone e Vietri hanno ribadito che “la sospensione è un atto dovuto in quanto non possono esserci ombre o sospetti su chi ricopre un incarico prestigioso al vertice di un ente pubblico di rilievo”. Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, ha aggiunto che, sebbene valga sempre il principio della presunzione d’innocenza, la gravità delle accuse avrebbe dovuto suggerire a Coscioni di fare un passo indietro.
Pino Bicchielli, vicepresidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, ha elogiato il ministro Schillaci e il premier Giorgia Meloni per aver firmato il provvedimento di sospensione, sottolineando che le accuse erano troppo gravi per permettere a Coscioni di rimanere a capo di un ente così importante.
La difesa di Coscioni e le implicazioni per il sistema sanitario
Mario Polichetti, sindacalista della Uil Fpl provinciale e primario del Reparto di Gravidanza a Rischio presso il San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, ha chiesto di porre fine alla “macchina del fango” contro Coscioni. Polichetti ha sottolineato che Coscioni ha dedicato la sua carriera alla cura dei pazienti e al miglioramento del sistema sanitario nazionale attraverso il suo ruolo di presidente dell’Agenas. Tuttavia, Polichetti ha anche riconosciuto l’importanza di un’indagine approfondita e imparziale.
Questa vicenda solleva importanti questioni sul sistema sanitario italiano e sull’importanza di garantire la fiducia del pubblico nelle istituzioni sanitarie. Mentre l’indagine su Coscioni continua, è fondamentale che il sistema sanitario italiano rimanga impegnato a fornire cure di qualità e a proteggere i diritti dei pazienti. La sospensione di Coscioni è un segnale che le istituzioni stanno prendendo sul serio queste accuse e che sono disposte a intraprendere azioni per salvaguardare l’integrità del sistema sanitario.