“Bambino affetto da osteogenesi imperfetta cammina per la prima volta a 11 anni”

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"Bambino affetto da osteogenesi imperfetta cammina per la prima volta a 11 anni" - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 7 Dicembre 2023 by Redazione

Bambino affetto da osteogenesi imperfetta cammina per la prima volta dopo interventi chirurgici

Un bambino di 11 anni, affetto da una forma grave di osteogenesi imperfetta, nota anche come “malattia delle ossa di vetro”, ha finalmente potuto fare i primi passi grazie al lavoro di un team di medici dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Dopo quattro interventi chirurgici e un lungo percorso di riabilitazione, il bambino è riuscito a camminare, anche se per il momento ha ancora bisogno di stampelle.

La diagnosi e il percorso di cura

Quando i genitori del bambino si sono rivolti all’Ortopedia pediatrica dell’Irccs fiorentino, il piccolo paziente aveva appena subito un’altra frattura del femore. Prima di allora, il bambino riusciva a muoversi solo gattonando. Dopo una serie di indagini e approfondimenti, gli endocrinologi e i genetisti dell’ospedale hanno diagnosticato l’osteogenesi imperfetta, una patologia genetica caratterizzata da un difetto del collagene che provoca una fragilità ossea estrema.

Gli interventi chirurgici e la riabilitazione

Dopo la diagnosi, il bambino è stato ricoverato per un lungo periodo. L’équipe di Ortopedia e Traumatologia pediatrica, guidata da Giovanni Beltrami, ha seguito il caso passo dopo passo. Gli ortopedici hanno studiato il caso in modo approfondito utilizzando una angiotac agli arti inferiori. Inoltre, hanno utilizzato modelli a grandezza naturale delle ossa deformi del bambino, ottenuti tramite stampa 3D, per simulare gli interventi chirurgici necessari.

Grazie a queste simulazioni, i chirurghi Giuseppe Cucca, Simone Lazzeri e Alessandro Zanardi sono riusciti a pianificare una serie di osteotomie mirate, ovvero tagli mirati dell’osso, che hanno gradualmente eliminato la curvatura e hanno permesso di raddrizzare le gambe del bambino. È stato fondamentale l’utilizzo di chiodi telescopici in grado di “allungarsi” e seguire la crescita del bambino, fornendo al contempo una protezione interna all’osso stesso.

Dopo gli interventi chirurgici, il bambino ha seguito un percorso riabilitativo presso il reparto di riabilitazione pediatrica ad alta specializzazione del Centro Irccs Don Carlo Gnocchi di Firenze. L’équipe coordinata da Giovanna Cristella, fisiatra dell’età evolutiva, ha individuato la strategia più efficace per consentire al bambino di camminare sulle proprie gambe, utilizzando tutori e ausili appropriati.

Prospettive future e terapie

Oltre ai trattamenti chirurgici e riabilitativi, è stato fondamentale individuare una cura appropriata per impedire il progredire della malattia. Il bambino continuerà a essere seguito presso l’Auxoendocrinologia del Meyer, diretta da Stefano Stagi, per ricevere le terapie specifiche di cui ha bisogno.

Questo caso dimostra l’importanza del lavoro di squadra tra medici specialisti e l’efficacia delle nuove tecnologie, come la stampa 3D, nel supportare gli interventi chirurgici. Grazie a questo approccio multidisciplinare, il bambino ha finalmente potuto sperimentare la gioia di camminare, aprendo nuove prospettive per il suo futuro.