Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Una manifestazione carica di tensione ha avuto luogo questa mattina a Venezia, durante la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Militanti del gruppo Centopercentoanimalisti si sono schierati davanti all’hotel Excelsior, esprimendo con forza la loro opposizione a una controversa legge provinciale che autorizza l’uccisione degli orsi. La protesta non si è fermata qui: gli attivisti hanno anche contestato l’uso di cani “anti orso”, criticando una pratica che potrebbe compromettere ulteriormente l’equilibrio tra gli animali e il loro habitat.
La protesta davanti all’hotel Excelsior
Gli attivisti di Centopercentoanimalisti hanno dato il via alla manifestazione esponendo uno striscione scritto in inglese e tedesco. Il messaggio era chiaro e diretto, volto a attirare l’attenzione internazionale sulla questione degli orsi in Trentino. I militanti hanno scelto come location l’hotel Excelsior per il suo prestigio e la sua visibilità durante uno degli eventi cinematografici più seguiti a livello globale. Durante la protesta, hanno evidenziato come la legge approvata dalla Provincia di Trento non solo metta a rischio la vita degli orsi, ma possa anche innescare una serie di conseguenze negative per l’ecosistema locale.
La determinazione degli attivisti è stata palpabile; hanno cercato di portare alla luce le problematiche legate alla gestione faunistica e alle politiche provinciali, ritenute insufficienti per tutelare gli habitat naturali. Il messaggio è stato accolto da alcuni passanti e turisti, che hanno osservato con curiosità e interesse l’azione di protesta. Nonostante la distanza temporale e culturale tra il mondo del cinema e quello degli attivisti ambientali, la loro presenza è stata fortemente sentita e ha fatto il giro dei social network, amplificando la risonanza della loro causa.
L’incontro con Richard Gere
Dopo la manifestazione davanti all’hotel, gli attivisti si sono diretti verso i campi da tennis, dove Richard Gere era atteso per una masterclass. La coincidenza ha offerto loro l’opportunità di far sentire la propria voce anche all’attore americano. Al suo arrivo, Gere ha incontrato i militanti, ai quali ha dedicato un saluto mentre scendeva dall’auto. Gli attivisti non hanno perso l’occasione per spiegare le loro ragioni, mettendo in evidenza come la disposizione della Provincia permetta l’eliminazione degli orsi che si avvicinano ai centri abitati, un’azione che solleva grandi preoccupazioni in termini di conservazione.
I militanti hanno accusato la Provincia di agire in modo irresponsabile, affermando che l’uso di cani per stanare gli orsi non fa altro che aumentare la conflittualità tra specie, e di conseguenza, accelerare l’aggressività degli orsi verso gli animali domestici. Questa pratica, a loro avviso, contribuisce a creare un ambiente ostile e pericoloso per gli animali, minando il loro comportamento naturale e la loro esistenza. In un momento in cui il mondo è sempre più attento alle questioni ecologiche e al rispetto della fauna selvatica, la protesta di Centopercentoanimalisti ha messo in luce una situazione che continua a destare preoccupazioni tra ambientalisti e amanti degli animali.
Il contesto legislativo e le preoccupazioni ecologiche
La legge approvata dalla Provincia autonoma di Trento ha riaperto un dibattito molto acceso sul rapporto tra uomo e fauna selvatica. Negli ultimi anni, la popolazione di orsi nel Trentino è aumentata, portando a un incremento dei contatti con gli esseri umani. Tuttavia, le soluzioni adottate per contenere questa crescita, come l’abbattimento degli orsi problematici, sono state criticate per la loro inefficacia a lungo termine.
Centopercentoanimalisti e altri gruppi ecologisti sostengono che la vera soluzione risieda in un miglioramento delle pratiche di coesistenza, che includano misure preventive piuttosto che punitive. In questo contesto, la presenza di Richard Gere come figura di spicco nel mondo del cinema, nonché sostenitore di varie cause umanitarie ed ecologiche, potrebbe catalizzare l’attenzione dei media sulla questione, rendendo questa protesta ancora più significativa. La connessione tra eventi culturali e temi ambientali è sempre più evidente, e i militanti sperano che le loro azioni possano stimolare una riflessione profonda e un cambiamento di rotta nelle politiche di gestione della fauna.
La manifestazione di oggi non è stata solo un’occasione di protesta, ma un invito a riconsiderare il nostro rapporto con la natura, allargando lo sguardo verso soluzioni più sostenibili e rispettose del mondo animale.