Ultimo aggiornamento il 31 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Un’escursione si trasforma in una situazione di emergenza quando un uomo di 46 anni perde l’orientamento e subisce un trauma cranico a causa di una caduta. La tempestività dei soccorsi, unita alle segnalazioni fornite dall’escursionista, ha consentito un intervento efficace e sicuro nei boschi dell’alta via in Val d’Aosta. Questo episodio mette in luce non solo i rischi legati alle escursioni montane, ma anche l’importanza dell’assistenza di professionisti preparati nel soccorso alpino.
L’incidente durante l’escursione
La chiamata disperata
Nella mattinata odierna, un escursionista ha contattato la madre per chiedere aiuto dopo aver avuto un incidente lungo un’alta via. Il 46enne, che si trovava in una zona boscosa e impervia, ha riferito di non ricordare con esattezza la sua posizione, limitandosi a indicare una palina segnaletica che menzionava Lillianes. La sua capacità di comunicare, nonostante il trauma subito, è stata fondamentale per attivare i soccorsi.
Attivazione dei soccorsi
Poco dopo la chiamata, è scattato l’allerta per i soccorritori. Una squadra composta da esperti del Soccorso alpino valdostano, personale della Guardia di finanza e vigili del fuoco è partita per intervenire. Il tempo era cruciale: le condizioni asciutte permettevano una rapida mobilitazione, con i soccorritori che si muovevano lungo l’alta via numero 1 per raggiungere l’uomo in difficoltà.
Difficoltà dell’intervento
Le condizioni del luogo
L’area in cui l’escursionista si trovava era caratterizzata da terreni accidentati e boschivi, che hanno complicato non poco le operazioni di salvataggio. Gli esperti che affrontavano il percorso hanno dovuto fare i conti con il buio della notte, rendendo l’operazione particolarmente delicata. A causa della specifica posizione geografica, si è scelto di rinviare un eventuale recupero aereo, considerando che la zona era classificata ‘rossa’, ovvero non sicura per un volo notturno.
Tempistiche e coordinamento
Intorno alle 5 del mattino, l’escursionista è riuscito a inviare una posizione più precisa tramite il telefono, il che ha permesso ai soccorritori di ottimizzare i loro sforzi. La sinergia tra diverse squadre di soccorso è stata necessaria: coordinare le operazioni tra terra e aria ha richiesto grande abilità di pianificazione. Gli uomini del soccorso hanno avanzato lungo i sentieri, cercando di triangolare la posizione del ferito.
Il recupero e le cure mediche
Il salvataggio
Alle 6 del mattino, il soccorso è riuscito a portare l’escursionista fuori dal pericolo. Le operazioni si sono concluse con successo, grazie alla determinazione dei soccorritori e alle informazioni ricevute dall’uomo. Quest’ultimo, anche se in uno stato di confusione, ha dimostrato grande resilienza, rimanendo in contatto con la madre e successivamente con il personale addetto ai soccorsi.
Assistenza sanitaria
Dopo essere stato recuperato, il 46enne è stato affidato alle cure dei medici. Le sue condizioni richiedevano un incontro immediato con il personale sanitario per effettuare accertamenti diagnostici e verificare eventuali danni conseguenti alla caduta. L’intervento tempestivo dei soccorritori ha permesso di evitare potenziali complicazioni che si sarebbero potute presentare se il recupero fosse tardato.
Questo episodio ricorda l’importanza di non sottovalutare mai gli aspetti della sicurezza durante le escursioni in montagna e il valore cruciale della preparazione e dell’assistenza professionale nei momenti di emergenza.