Ultimo aggiornamento il 17 Agosto 2024 by Giordana Bellante
La recente operazione condotta dalla Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica ha messo in luce un sofisticato sodalizio criminale dedito a crimini informatici e riciclaggio. Un attacco mirato a un exchange di criptovalute, con un bottino di circa 14 milioni di dollari, ha richiamato l’attenzione delle autorità italiane e francesi, portando all’arresto di quattro individui stranieri in territorio italiano.
l’operazione di polizia e la cooperazione internazionale
Soggetti coinvolti
Il personale della Polizia Postale e della Sicurezza Cibernetica del Centro Operativo di Napoli, unitamente alla Sezione Operativa di Salerno, ha collaborato con la Direzione della Polizia giudiziaria francese per portare a termine questa complessa operazione. Le autorità di polizia hanno eseguito due mandati di arresto europeo e quattro decreti di perquisizione nella provincia di Salerno. I soggetti destinatari di tali provvedimenti facevano parte di un’associazione criminale internazionale, evidenziando l’importanza di una cooperazione interforze nell’affrontare crimini transnazionali.
Dinamiche dell’indagine
L’operazione è il frutto di un’attenta e prolungata indagine che ha combinato varie tecniche investigative, tra cui servizi tecnici specializzati, appostamenti e pedinamenti. Gli sforzi congiunti hanno portato alla rivelazione di un’associazione dedita al furto di criptovalute attraverso attacchi informatici altamente sofisticati. Questo ha dimostrato la capacità delle forze dell’ordine di adattarsi e contrastare forme di criminalità sempre più complesse.
il furto di criptovalute e il modus operandi del sodalizio
Attacco all’exchange
Il bottino di circa 14 milioni di dollari è stato ottenuto mediante un attacco informatico mirato a un exchange di criptovalute con sede nelle Cayman. Il colpo è stato descritto come estremamente complesso, con un alto grado di sofisticazione tecnica, segno della preparazione e delle abilità degli arrestati. Le criptovalute rubate sono da tempo al centro dell’attenzione delle forze di polizia, poiché la loro natura decentralizzata le rende particolarmente appetibili per i criminali.
Vita da latitanti
Dall’analisi delle aspettative e delle abitudini degli indagati, è emerso che avevano scelto di risiedere in ville di lusso in diverse zone d’Italia, tra cui la Sardegna, l’Isola d’Elba e la Costiera amalfitana. L’indagine ha rivelato che avevano a disposizione risorse considerevoli, capelli per affittare auto di grossa cilindrata e barche di lusso. Frequentavano anche ristoranti esclusivi, evidenziando un livello di vita che riflette il provento delle attività illecite.
arresto e indagini in corso
Arresti e perquisizioni
I due principali destinatari dei mandati di arresto sono stati condotti presso la casa circondariale di Salerno, mentre gli altri due membri del gruppo rimangono attualmente indagati in stato di libertà. La polizia ha avviato ulteriori indagini per raccogliere prove e approfondire le connessioni internazionali del sodalizio, monitorando inoltre possibili attività delle criptovalute rubate.
Implicazioni future
Quest’operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro il crimine informatico, dimostrando che la collaborazione internazionale è cruciale per affrontare queste minacce. Le autorità continueranno a lavorare insieme per garantire che i responsabili di tali attività siano perseguiti e impedire ulteriori furti in un settore in rapida evoluzione come quello delle criptovalute.