Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Oggi, Oggi Ampezzo, in provincia di Udine, si prepara ad accogliere il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, per una cerimonia di grande rilevanza storica. L’evento segna l’ottantesimo anniversario della Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli, una prosecuzione dell’eredità partigiana che caratterizzò l’Italia nel corso degli anni della Seconda Guerra Mondiale. La commemorazione è un’occasione per riflettere non solo sulle storie di coraggio e resistenza, ma anche sui valori di libertà e democrazia che sono stati al centro delle lotte di quegli anni.
Il programma della visita presidenziale
Il monumento ai caduti e l’incontro in municipio
La giornata di celebrazioni avrà inizio con una cerimonia solenne al monumento ai caduti, dove il presidente Mattarella deporrà una corona di fiori. Questo gesto simbolico rappresenta un tributo a coloro che, durante la lotta partigiana, hanno sacrificato la propria vita per la libertà e la dignità del paese. In seguito, Mattarella si trasferirà al municipio per un incontro breve ma significativo con i rappresentanti delle istituzioni locali, un momento in cui si discuterà del significato storico e culturale della repubblica partigiana.
Cerimonia commemorativa in piazza
Successivamente, il presidente parteciperà alla cerimonia commemorativa in piazza. Questo evento pubblico rappresenta una celebrazione non solo del passato, ma anche un richiamo alla memoria collettiva della comunità. La presenza del presidente della Repubblica sottolinea l’importanza di questa ricorrenza, che richiama le radici della democrazia italiana, affondando le proprie origini nel periodo di lotta contro l’oppressione nazifascista. Mattarella avrà l’opportunità di rivolgere un messaggio ai cittadini, ricordando l’importanza di mantenere vive le memorie storiche e i valori di libertà.
Partenza per Illegio e visita alla mostra ‘Il coraggio’
Alle 11.30, il presidente farà rotta verso Illegio, dove è prevista una visita alla mostra intitolata ‘Il coraggio’. Quest’esposizione si propone di evidenziare le storie di coloro che hanno dimostrato una straordinaria determinazione e resistenza durante gli anni del conflitto. Attraverso fotografie, documenti e testimonianze, la mostra intende non solo onorare il passato, ma anche ispirare le nuove generazioni a riflettere sui valori di giustizia e solidarietà.
La Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli
Un’importante esperienza storica
Nell’estate del 1944, tra le circa venti zone libere partigiane costituite nel Nord Italia, la Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli si distinse per la sua estensione, coprendo circa 2.000 chilometri quadri. Questa area geografica si trovava a cavallo tra la montagna di Udine, l’Alto Pordenonese e il Centro Cadore. Nonostante la breve durata, di sole poche settimane, la repubblica affrontò questioni fondamentali che sarebbero rimaste all’ordine del giorno nell’Italia del dopoguerra.
L’assenza di una vera investitura popolare
La Repubblica partigiana si costituì a fine estate 1944, sottraendo circa 90.000 persone al controllo delle forze nazifasciste. È importante notare che non si trattò di una semplice “zona libera”, ma di una Repubblica che, sebbene priva di una vera e propria legittimazione popolare, cercava di instaurare forme di autogoverno in un periodo di grande tumulto. Un elemento distintivo di questa esperienza fu il coinvolgimento delle donne nelle elezioni comunali, un fatto che segnò una svolta storica in Italia, poiché per la prima volta in un contesto nazionale le donne poterono esercitare il diritto di voto.
Riflessione sull’eredità partigiana
Oggi, l’ottantesimo anniversario della Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli offre l’opportunità di riflettere su un’eredità storica che continua a influenzare la società italiana. Attraverso le celebrazioni e gli eventi organizzati, si intende non solo onorare il coraggio e il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà, ma anche stimolare un dialogo sulle sfide moderne, invitando i cittadini a mantenere viva la memoria storica e a riconoscere l’importanza di valori come la libertà, la giustizia sociale e il rispetto per i diritti umani.