Rivela la Storia di Facebook sulla Via Crucis di Radio Maria: “Immagini con Profondità Sacra”

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Rivela la Storia di Facebook sulla Via Crucis di Radio Maria: “Immagini con Profondità Sacra” - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 31 Marzo 2024 by Giordana Bellante

Contesto Complesso per Radio Maria

Venerdì 29 marzo, Meta ha generato un momento complesso per Radio Maria, decidendo di oscurare la diretta della Via Crucis dal Colosseo sulla pagina Facebook dell’emittente radiofonica cattolica italiana. La spiegazione fornita ha sorpreso: “Sembra che tu abbia condiviso o inviato immagini di nudo o atti sessuali. Il tuo contenuto viola i nostri Standard della community in materia di nudo o atti sessuali”, ha comunicato Meta. Un duro colpo per Radio Maria che ha immediatamente replicato: “Chiediamo scusa a tutti gli amici che seguivano la prima parte della Via Crucis in adorazione del Signore in Croce”, si legge sulla pagina Facebook dell’emittente. Facebook ha cancellato il post riferendosi a ‘contenuto con immagini di nudo’ e ha limitato la visibilità. La risposta di Radio Maria è chiara: “Forse Facebook non sa che il Cristo fu spogliato delle vesti ma le parti intime coperte con panni. E pensare che è morto in croce anche per loro. Naturalmente noi riattiveremo la diretta ogni volta”.

Reazioni e Scompiglio sui Social Media

L’atto di censura di Facebook ha generato scompiglio e forte disapprovazione tra gli utenti e i fedeli che seguono Radio Maria. I commenti esprimono indignazione e incredulità: “Senza parole. Con tutto il marciume che gira in rete, si scandalizzano per il Salvatore del mondo. Gesù perdona loro perché non sanno quello che fanno”, “Se censurano anche il Cristo in croce non ci dobbiamo meravigliare più di niente! Sui social gira di tutto e nessuno dice nulla, beh nostro Signore dà fastidio a parecchi…poveri loro!”, “Gesù è lo stesso di ieri e oggi…Perseguitato e messo in croce”, “Stiamo toccando proprio il fondo”, “La cosiddetta ‘intelligenza artificiale’ non ha anima e discernimento. Vede la forma e non la sostanza”, “Poveri noi… Gesù perdono”. Le reazioni sono intrise di indignazione e meraviglia di fronte a un atto di censura percepito come ingiustificato e privo di sensibilità verso l’importanza e il significato delle rappresentazioni sacre.