Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2024 by Francesca Monti
La città di Trieste è al centro di un’accesa controversia riguardante il progetto di realizzazione di una cabinovia, nota anche come ovovia, che collegherebbe Porto Vecchio alla località di Opicina, sul Carso. Le polemiche infiammano il dibattito tra il Comitato No ovovia e le opposizioni in Consiglio comunale da una parte, e l’amministrazione cittadina dall’altra.
Il Comitato No ovovia e le opposizioni: “Il progetto non è finanziabile”
Il Comitato No ovovia ha espresso in mattinata una ferma opposizione al progetto, sostenendo che il ministero dell’Ambiente abbia ottenuto un parere negativo dalla Valutazione d’incidenza , rendendo così il progetto non finanziabile nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questa posizione è stata supportata anche dal senatore Stefano Patuanelli, dall’europarlamentare Sabrina Pignedoli e dalla consigliera regionale Rosaria Capozzi, tutti esponenti del Movimento 5 Stelle. Essi hanno insistito sulla non finanziabilità del progetto con fondi Pnrr e hanno chiesto alle istituzioni di “chiedere scusa alla popolazione di Trieste per i soldi pubblici inutilmente spesi finora”. La Lista Russo, all’opposizione in Consiglio comunale, ha rafforzato queste argomentazioni.
Il Comune di Trieste: “Il progetto è regolarmente finanziato”
Dall’altra parte della barricata, il Comune di Trieste ha ribattuto con fermezza. In primo luogo, ha sottolineato il “via libera sul piano della legittimità” al progetto di mobilità urbana della cabinovia “da parte del Tar del Fvg“. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia ha infatti depositato due sentenze che “confermano la correttezza della procedura semplificata seguita dal Comune” e il rispetto “degli obiettivi e delle strategie del Piano”. In una nota successiva, il Comune ha precisato che “il progetto è regolarmente finanziato con decreto dal ministero e l’Europa lo ha inserito nel piano Pnrr Italia”. Inoltre, “il terzo livello di VIncA ha dimostrato che il progetto potrà essere portato a compimento”.
Il dibattito sulla realizzazione della cabinovia a Trieste è ancora aperto e le parti in causa non sembrano disposte a fare passi indietro. Da una parte, il Comitato No ovovia e le opposizioni in Consiglio comunale continuano a sostenere la non finanziabilità del progetto con fondi Pnrr, dall’altra, il Comune di Trieste ribadisce la legittimità e la fattibilità del progetto. La questione rimane quindi aperta e le polemiche non sembrano placarsi.
La cabinovia: un progetto di mobilità sostenibile o un inutile spreco di denaro pubblico?
La proposta di realizzazione di una cabinovia che collega Porto Vecchio a Opicina ha suscitato un acceso dibattito nella città di Trieste. sostenitori del progetto vedono nella cabinovia un’opportunità per migliorare la mobilità urbana e promuovere una forma di trasporto sostenibile, mentre i detrattori la considerano un inutile spreco di denaro pubblico.
Il Comitato No ovovia e le opposizioni in Consiglio comunale, tra cui il Movimento 5 Stelle e la Lista Russo, si oppongono fermamente al progetto. Essi sostengono che il ministero dell’Ambiente abbia espresso un parere negativo sulla Valutazione d’incidenza , rendendo il progetto non finanziabile nell’ambito del Pnrr. Inoltre, ritengono che i soldi pubblici finora spesi per il progetto siano stati inutilmente investiti e chiedono alle istituzioni di chiedere scusa alla popolazione di Trieste.
Dall’altra parte, il Comune di Trieste difende la legittimità e la fattibilità del progetto. Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha infatti dato il via libera al progetto, confermando la correttezza della procedura semplificata seguita dal Comune e il rispetto degli obiettivi e delle strategie del Piano. Inoltre, il Comune ha precisato che il progetto è regolarmente finanziato con decreto dal ministero e che l’Europa lo ha inserito nel piano Pnrr Italia. Il terzo livello di VIncA, inoltre, avrebbe dimostrato che il progetto potrà essere portato a compimento.
La questione della cabinovia a Trieste rimane quindi aperta e le polemiche continuano ad infiammare il dibattito. Da un lato, chi vede nella cabinovia un’opportunità per migliorare la mobilità urbana e promuovere un trasporto sostenibile; dall’altro, chi la considera un inutile spreco di denaro pubblico. La soluzione del contenzioso sembra ancora lontana e le parti in causa non sembrano disposte a fare passi indietro.